Buongiorno lettori!
Oggi vi presento un romanzo autobiografico
in cui Silvano Brancusi, alter ego dello scrittore, si muove nel mondo alla ricerca del riscatto, del
vero amore, e del senso della vita. Si racconta di scelte importanti e della forza di andare contro
corrente, anche quando i sogni e il successo sono a portata di mano...
Titolo: Provaci ancora Brancusi
Autore: Pietro Quadrino
Genere: Autobiografico
Casa Editrice: LFA Publisher
Pagine: 213
Prezzo: 16,50 euro
Codice ISBN: 978-88-3343-006-5
Trama
Silvano Brancusi è un giovane attore,
scrittore e poeta. Scanzonato e irriverente, si ritrova catapultato ad Anversa,
per seguire la compagnia del grande Peter Frame, uno degli artisti contemporanei più talentuosi e controversi, che lo chiama a creare uno
spettacolo colossale della durata di 24 ore, Olympus. Ed è proprio
durante le prove di questa folle creazione che Silvano incontrerà "la
donna più bella del mondo", Maria Lek, della quale si innamorerà “come ci
s’innamora di un mistero”. Saranno anni di fatiche, avventure romantiche con
molteplici donne e fallimenti, tra Parigi, Salonicco, Roma, l’Havana,
Bruxelles, Milano, e infine Berlino, dove verrà messa in scena per la prima volta l’opera monumentale di Frame. E soprattutto saranno anni di
sconvolgimenti emozionali, in cui Silvano inseguirà la donna dei propri sogni,
la amerà e sarà amato, per poi essere abbandonato. Questa sofferenza lo porterà
lontano, nello spazio e dentro sé stesso, non fermerà i suoi sogni ma lascerà
un seme che maturerà nell’epilogo del romanzo. Il 23 novembre del 2018 Silvano
Brancusi si trova di fronte alla più importante decisione della sua vita:
fermarsi e ritirare il premio che si è finalmente conquistato con la sua opera
prima, o lasciare tutto, rischiare di buttare all’aria anni di sacrifici e
seguire un desiderio, più forte della razionalità.
Provaci ancora Brancusi di Pietro Quadrino ci conduce nelle avventure
umane
e professionali del suo protagonista, immerso nel flusso della vita, disponibile al
cambiamento e pronto a tutto, in quello stato di grazia che è privilegio di chi sa capire e
seguire la propria volontà. Silvano Brancusi è un personaggio che non cela niente al lettore,
che mette a nudo la propria anima senza la paura di venire frainteso, con quell’abbandono e
fiducia nell’uomo che solo un artista può avere. Viene presentato come un ragazzo
passionale, presuntuoso a volte, ma lo stesso scrittore poi si domanda quanto davvero valga
come attore e essere umano, in un dialogo con il suo alter ego in cui spesso ne esce
sconfitto, ma mai perdente. All’inizio del romanzo si scopre che la consegna di una lettera
può cambiare l’intero corso dell’esistenza del protagonista, e nelle pagine che seguono vi è
la ricostruzione dei tre anni precedenti, delle rocambolesche avventure, delle sofferenze e
delle vittorie, dei viaggi e delle perdite. Il racconto di una vita mostrato con le sue luci e le
sue ombre, in cui, anche nei momenti di smarrimento, vi è una costante, una stella polare
che dovrebbe guidare la vita di ognuno. Per il protagonista è l’amore, per il teatro e per una
donna, che orienterà le sue scelte, anche quando esse riveleranno una follia quasi
impossibile da comprendere. Provaci ancora Brancusi racconta il mondo interiore di un
artista, già esso stesso romanzo, e lo fa con ironia e spregiudicatezza, senza censure.
Lo scrittore-attore conosce bene l’animo umano e fa leva sui punti giusti, su quei temi
universali che rendono gli uomini uguali: la volontà di riuscire, di non passare su questa
terra senza lasciare un segno, e il bisogno dell’altro, di approvazione e di amore.
Il protagonista ci scuote dal torpore, ci mostra come il coraggio sia dentro ognuno di noi,
anche nelle situazioni più disperate, che i sogni sono tutto ciò che abbiamo e vanno
preservati. E ci rassicura che tutti possono concedersi, se lo desiderano, una dose di follia.
e professionali del suo protagonista, immerso nel flusso della vita, disponibile al
cambiamento e pronto a tutto, in quello stato di grazia che è privilegio di chi sa capire e
seguire la propria volontà. Silvano Brancusi è un personaggio che non cela niente al lettore,
che mette a nudo la propria anima senza la paura di venire frainteso, con quell’abbandono e
fiducia nell’uomo che solo un artista può avere. Viene presentato come un ragazzo
passionale, presuntuoso a volte, ma lo stesso scrittore poi si domanda quanto davvero valga
come attore e essere umano, in un dialogo con il suo alter ego in cui spesso ne esce
sconfitto, ma mai perdente. All’inizio del romanzo si scopre che la consegna di una lettera
può cambiare l’intero corso dell’esistenza del protagonista, e nelle pagine che seguono vi è
la ricostruzione dei tre anni precedenti, delle rocambolesche avventure, delle sofferenze e
delle vittorie, dei viaggi e delle perdite. Il racconto di una vita mostrato con le sue luci e le
sue ombre, in cui, anche nei momenti di smarrimento, vi è una costante, una stella polare
che dovrebbe guidare la vita di ognuno. Per il protagonista è l’amore, per il teatro e per una
donna, che orienterà le sue scelte, anche quando esse riveleranno una follia quasi
impossibile da comprendere. Provaci ancora Brancusi racconta il mondo interiore di un
artista, già esso stesso romanzo, e lo fa con ironia e spregiudicatezza, senza censure.
Lo scrittore-attore conosce bene l’animo umano e fa leva sui punti giusti, su quei temi
universali che rendono gli uomini uguali: la volontà di riuscire, di non passare su questa
terra senza lasciare un segno, e il bisogno dell’altro, di approvazione e di amore.
Il protagonista ci scuote dal torpore, ci mostra come il coraggio sia dentro ognuno di noi,
anche nelle situazioni più disperate, che i sogni sono tutto ciò che abbiamo e vanno
preservati. E ci rassicura che tutti possono concedersi, se lo desiderano, una dose di follia.
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“[…]
Non riesco a spiegarmi il perché, ma se dovessi scegliere un posto dove
nascondermi al
mondo, andrei ad Anversa. I pavimenti delle strade sono scuri, le case sono scure, il cielo è scuro, le
chiese sono scure. Ad Anversa sembrano celarsi tutti i segreti che le persone non possono più
portarsi dietro: li hanno lasciati, depositati fra le mattonelle delle vie, fra i mattoni delle case, li
hanno infilati nell’intercapedine delle rotaie del tram”.
mondo, andrei ad Anversa. I pavimenti delle strade sono scuri, le case sono scure, il cielo è scuro, le
chiese sono scure. Ad Anversa sembrano celarsi tutti i segreti che le persone non possono più
portarsi dietro: li hanno lasciati, depositati fra le mattonelle delle vie, fra i mattoni delle case, li
hanno infilati nell’intercapedine delle rotaie del tram”.
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Biografia Autore
Pietro
Quadrino nasce a Roma nel 1987. Terminati gli studi in Scienze Politiche all'Università La Sapienza di Roma, intraprende la carriera di attore
teatrale. Si sposta a Parigi dove si diploma all'Accademia Internazionale delle
Arti dello Spettacolo. Dopo alcuni anni di tournée in Francia con numerose
compagnie, torna a lavorare in Italia, al Teatro di Roma. Dal 2012 entra a far
parte della compagnia di teatro e danza dell'artista belga Jan Fabre, con il
quale recita nei più importanti teatri tra Europa, America e Medio-Oriente. È
uno degli attori di Mount Olympus, regia di Fabre, uno spettacolo evento
di 24 ore sulla tragedia greca, premio UBU 2015 per il miglior spettacolo
straniero. Durante questo periodo, Pietro Quadrino lavora anche con altri
registi di rinomata fama internazionale quali Ariane Mnouchkine del Theatre du Soleil, Peter Brook, Jan
Lawers, Alex Rigola, direttore della biennale-teatro di Venezia, e altri gruppi
teatrali più giovani. Dal 2016 fonda la propria compagnia teatrale Post Scriptum Company per la
creazione di nuovi spettacoli da lui stesso scritti e interpretati: L'Uomo Rivoltato, Jungle Dream, Oh my
Girl-histoire de la virilité. Del 2018 è il suo primo romanzo, Provaci ancora Brancusi,
selezionato tra i finalisti del concorso IOSCRITTORE.
Un altro bel libro interessante :)
RispondiElimina:D
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