Titolo: Il resto del mondo
Autore: Moreno Berva
Editore: Kimerik
Pagine: 276
Anno: 2017
Trama
Che cos’è il mondo? È questa la domanda che il direttore della rivista Il Resto del Mondo pone a uno dei suoi giornalisti, Roberto Calamai, affidandogli l’arduo incarico di scriverci su una serie di articoli. Calamai non si tira indietro e, deciso a trovare la verità sul mondo per la sua inchiesta, si confronta con amici, conoscenti e personaggi d’ogni tipo sulla questione.
Comincia così il suo viaggio alla scoperta della realtà circostante e, allo stesso tempo, alla scoperta di se stesso. Il nostro protagonista si troverà quindi improvvisamente immerso in un’avventura fatta di incontri e situazioni al limite del surreale con dialoghi e monologhi che offriranno, a lui così come a noi, numerosi spunti di riflessione.
Comincia così il suo viaggio alla scoperta della realtà circostante e, allo stesso tempo, alla scoperta di se stesso. Il nostro protagonista si troverà quindi improvvisamente immerso in un’avventura fatta di incontri e situazioni al limite del surreale con dialoghi e monologhi che offriranno, a lui così come a noi, numerosi spunti di riflessione.
Il punto di forza dell’opera sta proprio nella capacità dell’Autore di denunciare, con uno stile di scrittura elegante e raffinato, la natura confusionaria e in declino della società moderna attraverso l’uso della satira e dell’ironia e la realizzazione di scene in cui il confine tra reale e surreale appare sempre sottilissimo.
L’opera è infine impreziosita dalla presenza di vivacissime e coloratissime pitture dell’artista svizzero Pano Parini.
Recensione
"Il resto del mondo" di Moreno Berva
è un libro che fa riflettere, che porta il lettore a porsi insieme al protagonista del racconto
molte domande su tutto ciò che ci circonda, ma anche su noi stessi e sul nostro rapporto con gli altri.
Per questi motivi avevo paura fosse un libro pesante e noioso che non sarei riuscita a finire, invece, nonostante i temi trattati siano di un certo valore e di una certa intensità, l'Autore è riuscito a rendere la storia accattivante inserendo alcuni personaggi a suo modo strani e interessanti.
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Il sognatore Roberto Calamai, protagonista della storia, è uno dei più amati giornalisti de Il Resto del Mondo, una rivista locale. Proprio a lui, Carlino Stampa, il direttore della rivista, affida il compito di scrivere una serie di articoli che avrebbero dovuto spiegare che cos'è il mondo. Calamai accettò ben volentieri, ma si rese subito conto che per questo compito non avrebbe potuto basarsi solo sulle proprie considerazioni personali, era necessario confrontarsi con altre persone. Così inizia questo percorso che lo porterà a incontrare amici vecchi e nuovi e strani personaggi.
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Roberto Calamai è un personaggio che mi è piaciuto molto. Un brillante giornalista che non si da per vinto e cerca di risolvere l'impossibile cercando nuove prospettive e nuove visioni. Ognuno dei personaggi che incontrerà, infatti, ha una propria convinzione che arricchirà il bagaglio di Calamai.
L'unica cosa che rende il libro più sofisticato e sicuramente non adatto a tutti è il linguaggio utilizzato che è molto ricercato ed elevato, per cui è un libro che va letto lentamente e con attenzione, tuttavia non ho avuto nessuna difficoltà a comprenderne il senso.
L'unica cosa che rende il libro più sofisticato e sicuramente non adatto a tutti è il linguaggio utilizzato che è molto ricercato ed elevato, per cui è un libro che va letto lentamente e con attenzione, tuttavia non ho avuto nessuna difficoltà a comprenderne il senso.
Per finire, quest'opera è impreziosita da 17 saturazioni di Pano Parini, pittore svizzero, di cui capiamo meglio l'introduzione grazie alla prefazione di Giulia Martiradonna.
Berva e Parini hanno un legame artistico, ma anche una profonda amicizia e spesso si sono ritrovati a discutere di attualità, politica, cultura, per cui molti dialoghi che ritroviamo nel romanzo prendono spunto proprio da queste discussioni. Le 17 saturazioni di Parini hanno poi talmente colpito Berva che ha deciso di scrivere un romanzo inserendone una all'inizio di ogni capitolo.
Volendo evitare di perdere importanti particolari, ha selezionato solo dei dettagli significativi per poterli riportare nella loro grandezza naturale.
Sono amico di Moreno Berva dall'inizio degli anni 70 (gli anni degli studi in un'atmosfera unica fresca dei venti del '68 con tutti noi pieni di speranza che "i tempi stanno per cambiare" come cantava Dylan)ed abbiamo passato tanti bei momenti assieme. Vi posso garantire che l'ironia non é mai mancata nella sua vivida intelligenza. Gli auguro un grande successo per questo ed i futuri libri.
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