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giovedì 15 febbraio 2018

Recensione "La fuoriuscita" di Giuseppe Lago

Titolo: La fuoriuscita
Autore: Giuseppe Lago
Editore: Alpes Italia
Pagine: 275
Anno: 2017


Trama


Finalmente una storia che affronta in modo particolarmente accurato il tema della psicoterapia e dei suoi eccessi. In dodici capitoli, un viaggio nel mondo delle emozioni, degli affetti, delle dinamiche interpersonali. Una trama profonda e affascinante, che conduce nelle aree cruciali di un percorso che molte persone ormai praticano o hanno praticato. Lo scenario ha qualche punto di contatto con la serie tv In Treatment, ma se ne distingue per la linea narrativa che presenta una vicenda complessa e avvincente, la quale nel finale si tinge di giallo e di risvolti inaspettati.

Recensione


Non appena ho letto la trama de "La fuoriuscita" ne sono stata subito attratta, forse perchè sono laureata in psicologia e non avevo mai letto un libro di narrativa che trattasse in modo così approfondito alcune dinamiche di una psicoterapia. Proprio per questo motivo magari alcuni passaggi potrebbero essere un pò più complessi da capire per una persona che non sa nulla di ciò, per fare un esempio banale, credo che se non avessi studiato psicologia non avrei mai saputo cos'è il setting.

C'è poco da dire per quanto riguarda la scrittura di questo libro, ho trovato il tutto decisamente ben elaborato, lo scrittore è riuscito a sviluppare una trama interessante affrontando tematiche delicate che partono dalle fragilità degli esseri umani che affidano se stessi nelle mani di uno psicoterapeuta.

Vengono descritti in tal modo due tipi di rapporti, uno che porta il paziente all'annullamento di se stesso e un altro che rivela le giuste dinamiche che dovrebbero instaurarsi.

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La storia inizia con Livio Spada, uno psichiatra che ha avuto una giornata impegnativa, un turno di guardia mattutino in ospedale e un pomeriggio nel suo studio con quattro pazienti. La sua ultima paziente è una donna, Martha Weber, bella e misteriosa, ma soprattutto sembra essere avvolta da un senso di angoscia e rassegnazione. Martha racconta al dottor Spada di come abbia trascorso gli ultimi otto anni a Villa Incom nel gruppo di Adele Lussari e di essersi accorta troppo tardi che quella non era psicoterapia, per cui adesso è confusa, sente di aver perso se stessa. Il dottor Spada ovviamente ha sentito parlare della Lussari, ma adesso grazie a Martha inizierà a capire molte più cose: Villa Incom è un mondo a parte dove tutti i membri del gruppo pendono dalle labbra di una carismatica Adele Lussari che impone la propria persona come modello da imitare. Così per aiutare al meglio la sua paziente decide di partecipare personalmente al grande gruppo di Villa Incom.

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La breve trama che ho estrapolato dall'intero racconto, in realtà, rivela molto poco di quello che questa storia vuole trasmettere, ma non voglio fare nessuno spoiler, per cui mi limiterò a dirvi l'essenziale.

Come avrete intuito, tutto ruota attorno a questa specie di "setta" creata da una donna, Adele Lussari, che si serve di essa più che altro per mantenere alto il livello della sua autostima, non di certo per aiutare i suoi pazienti a risolvere i loro problemi. Ed è in questo gruppo che si ritrova Martha, che diventa una "fuoriuscita" nel momento in cui decide di abbandonarlo e iniziare una vera psicoterapia con un professionista competente che non si è lasciato incantare da questa donna chimerica che è invece riuscita a trascinare con sè molti altri psicoterapeuti o professionisti in altri settori. Non tutti però hanno il coraggio, se così vogliamo chiamarlo, di Martha...

Le cose diventano interessanti fin da subito perchè fin dal primo capitolo Martha inizia a farci conoscere questa tizia che si spaccia per psicoterapeuta e ci fa entrare in questo mondo ristretto. 
Altra tematica importante che viene affronta è quella dell'interpretazione dei sogni: la Lussari si serve proprio di questo metodo per colloquiare con i suoi pazienti, peccato però che lei li interpreta a modo suo, cercando in tutti i modi di far rientrare se stessa nei sogni di tutti! Mentre, al contrario, il dottor Spada ci farà capire come, con un'attenta elaborazione, nei sogni si possono ritrovare le nostre paure e le nostre aspirazioni.


Per finire, "La fuoriuscita" è un libro che non posso far altro che consigliarvi perchè la storia ti tiene incollata alla pagine, le descrizioni dei personaggi e dei luoghi sono tutte molto accurate e nonostante i capitoli non siano molto brevi non sono mai pesanti, anzi ogni volta non vedi l'ora di passare al successivo per vedere cosa succederà.




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