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mercoledì 28 febbraio 2018

Recensione "Puoi sentire la notte?" di Paolo Costa



Titolo: Puoi sentire la notte?
Autore: Paolo Costa
Editore: Milena Edizioni
Pagine: 216
Anno: 2017




"Puoi sentire la notte?" è il primo romanzo a tema LGBT che mi è capitato di leggere grazie alla casa editrice Milena Edizioni. In passato opere che riportavano tali argomenti furono censurate, per fortuna oggi, nonostante continui ad esserci un certo rifiuto dovuto alla paura del diverso, vi sono anche tantissime persone capaci di riflettere, di comprendere e di emozionarsi leggendo o affrontando direttamente storie come quella trattata in questo libro.

Il romanzo viene narrato da due punti di vista ovvero dai due protagonisti del racconto, Stefano e Kevin, due ragazzi apparentemente diversi, ognuno con i suoi problemi da risolvere, ma entrambi si renderanno conto che solo quando impareranno a conoscersi riusciranno ad affrontare una nuova vita. Circa a metà libro si inserirà un terzo personaggio alquanto antipatico, per quanto mi riguarda, ma per fortuna lo incrociamo solo in un capitolo.



Il primo che conosciamo è Stefano, un ragazzo gay che vive con sua madre e che ha deciso di abbandonare il liceo dopo la morte di una sua cara amica. Un incidente che lo ha sconvolto e marchiato e adesso l'unica persona di cui non riesce a fare a meno è la sua migliore amica Selene ed è proprio mentre è con lei all'ufficio postale che rivolgerà per la prima volta la parola (anche se in tono un pò brusco) a Kevin.



"Scusa" dico rivolto al suo profilo, "quel coso dovrà suonare ancora per molto?"
Sento un paio di battiti abbandonare il mio cuore nel momento in cui, voltandosi, due grandi occhi chiari incontrano i miei. Occhi che ispirano calma e tranquillità, per il colore acceso delle iridi. Cerco di reggere il suo sguardo, ma capisco che non è un gioco per tutti, così mi limito a calare gli occhi e indicare il telefono che ha tra le mani.


Kevin, anche lui è un ragazzo gay, ma, a differenza di Stefano, ha paura che la gente lo scopra, ha paura di ciò che gli altri potrebbero pensare e, soprattutto, lui crede di essere sbagliato e di non poter vivere una normale storia d'amore. Per di più ha i suoi problemi familiari, la madre adesso si frequenta con un altro uomo dal quale sono stati costretti a trasferirsi e lo tiene sempre sotto controllo. Per non farla preoccupare ulteriormente ha dovuto rinunciare anche agli studi.



Patrizio mi dice sempre: "Dovresti solo essere grato".
Lo dice ogni singola volta che litighiamo, ovvero quasi sempre, a parte la notte quando si dorme. Io in effetti ringrazio, ma soltanto me stesso e il mio istinto di sopravvivenza. Da quando il mio vero padre è morto, questa casa è diventata un inferno.


Stefano e Kevin sono i due personaggi di cui Paolo Costa si è servito per raccontare una realtà che in molti vivono. L'Autore stesso ha preso ispirazione dalla sua storia personale, alla fine del libro ci racconta brevemente delle offese subite, ci fa capire di come ci sia voluto del tempo anche per lui per accettarsi e farsi accettare, ma grazie ad un pò di coraggio e al sostegno delle persone a lui più vicine è riuscito ad andare avanti, a uscire allo scoperto e soprattutto a sentirsi una persona normale.
In "Puoi sentire la notte?" riesce benissimo ad esprimere tutto questo, mette in evidenza diversi tipi di emozioni, diversi tipi di persone e di conseguenza diversi tipi di sensibilità. Il tutto è scritto in maniera fluida, magari i primi capitoli sono leggermente più lenti, ma ho apprezzato questa cosa perchè l'Autore ci fa scoprire tutto poco alla volta, non veniamo a sapere subito cosa affligge l'uno e cosa l'altro, ma bisogna attendere, aspettare che i protagonisti acquistino fiducia l'un l'altro per mettersi a nudo.
I personaggi sono tutti molto veri, ho conosciuto personalmente ragazzi gay, sia tipi come Stefano sia come Kevin, per questo mi sono immedesimata parecchio in questa storia e l'ho trovata bellissima, in particolar modo per il messaggio che vuole dare: non bisogna mai abbattersi di fronte a nulla, mai avere paura delle opinioni altrui, mai sentirsi inferiori e potrei andare avanti all'infinito, ma credo abbiate capito :)



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