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mercoledì 13 giugno 2018

Recensione "Saga di Ragnarr"



Titolo: Saga di Ragnarr
Traduttore: M. Meli
Editore: Iperborea
Pagine: 150
Anno: 2003












Eccoci qui finalmente a parlare della Saga di Ragnarr su cui ultimamente
 vi sto facendo una testa tanto :D

Se mi seguite su instagram sapete che da un mesetto ormai ho iniziato a vedere Vikings, la serie tv che è ispirata proprio a quest'opera, ma come vi ho già detto le differenze sono tante, a partire dal fatto che mentre nel libro si parla più dei figli di Ragnarr, la serie tv è molto concentrata su Ragnarr stesso. Non starò qui a raccontarvi tutte le discrepanze tra libro e serie tv ovviamente, ma mi concentrerò principalmente sul contenuto del libro.

Informazioni su Ragnarr sono state ritrovate in diverse fonti medievali scandinave di cui si accenna nell'introduzione e nella postfazione, ma in questo volume si fa riferimento soprattutto a due versioni: la Saga di Ragnarr e l'Episodio dei figli di Ragnarr, entrambi risalenti al periodo compreso tra il XIII e il XIV secolo.

La prima parte inizia con la Saga in cui Ragnarr, figlio del re di Danimarca Sigurdr Armilla, è un uomo bello e potente che non appena ha l'età giusta si procura delle navi corsare e si dirige verso la terra dei Gauti dove sconfigge l'enorme serpente che avvolge tutto l'edificio dello jarl Herrudr ed ha così in sposa sua figlia Thora da cui avrà due figli. Quest'ultima non sarà però l'unica moglie di Ragnarr, ci sarà infatti l'incontro con una semplice contadina di nome Kràka, di cui solo in seguito si scopriranno le vere origini, dalla quale avrà quattro figli che saranno tutti uomini forti e valorosi.



L'Episodio dei figli di Ragnarr è molto simile, in realtà, alla Saga. Qui però non esiste la storia di Kràka contadina, ma si parla subito di Aslaug, figlia di Sigurdr, uccisore di Fafnir. In entrambe le versioni comunque ruolo rilevante è riservato alle scorrerie da parte dei figli di Ragnarr, mentre quest'ultimo è abbastanza marginale, soprattutto nell'Episodio.

Avendo scelto di leggere quest'opera nello stesso periodo in cui sto guardando la serie tv mi viene spontaneo fare dei paragoni e se costretta a scegliere posso solo dirvi che preferisco la serie visto che la trovo ben fatta, piena di azione, intrighi e sotterfugi che nel libro non sono presenti. Con questo non voglio dire che il libro non mi sia piaciuto. Ho sempre amato questo tipo di storie e ho apprezzato molto l'introduzione in cui si possono conoscere le varie fonti ritrovate. 

Il consiglio principale che posso darvi è di leggere il libro dopo aver visto la serie, primo perchè così non fate la mia stessa fine, cioè non scoprite subito come muore Ragnarr xD e secondo perchè all'interno di questo libro troverete molti nomi impronunciabili di persone e luoghi a cui non riuscirete facilmente a dare una collocazione se prima non vi siete già fatti un'idea seguendo la serie. Anche se, ad esempio, i rapporti di parentela di molti personaggi sono diversi, risulterà comunque più semplice seguirne le gesta.



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