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martedì 25 luglio 2017

Recensione "Il teatro a due facce" di Marta Nicolussi

Titolo: Il teatro a due facce: un messaggio di speranza, oltre la scena del mondo
Autore: Marta Nicolussi
Editore: Kimerik
Anno: 2017
Pagine: 40


Trama


Si prende in mano questo testo, lo si legge agevolmente e ad un primo approccio si nota una scrittura facile, una descrittività, specie nella prima parte, minuta e attenta al particolare, di un realismo che definirei quotidiano ed esperienziale per ciascun lettore.
Il titolo, però, e la parte centrale della narrazione alludono ad altro: mentre la scrittura si fa più tesa, emerge in filigrana la consapevolezza dell’Autrice riguardo a cosa è o può essere il teatro, emergono sottintesi spunti di epistemologia della teatralità. La duplicità del rapporto Mondo-Teatro attraversa poi tutta la nostra cultura occidentale. Ed ecco il tendone-lenzuolo biancastro sul palcoscenico, che pare suggerire un novello velo di Maya che qui risulta possibile alzare…
Perché con l’ultima parte del suo testo l’Autrice mostra di voler lasciare un messaggio: esistono speranza e possibilità di cambiamento, di rinnovamento, per la persona e per la società. Senza voler suggerire alcuna catarsi di aristotelica memoria…


Recensione


"Il teatro a due facce" è un libro edito dalla casa editrice Kimerik dell'autrice Marta Nicolussi.


 Si tratta di un piccolo libricino di appena 40 pagine caratterizzato da una scrittura molto semplice e scorrevole, indirizzato in particolar modo ai bambini, contiene infatti al suo interno anche alcuni disegni da colorare che fanno riferimento alla storia che viene raccontata.

Proprio per questi motivi inizialmente ero titubante, cioè non sapevo se leggerlo o meno perchè essendo all'apparenza un libro per ragazzi pensavo che mi avrebbe annoiata. Invece mi sono ricreduta perchè è sì una lettura semplice, un libro da leggere ai propri figli o nipoti, ma comunque la storia racchiude un messaggio soprattutto per noi adulti e il titolo, che rappresenta la parte centrale della narrazione, allude a significati molto importanti trattati da autori come Shakespeare, Goldoni e Pirandello.

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L'opera inizia con questa bellissima frase di Charlie Chaplin che devo assolutamente riportare:

"La vita è un'opera di teatro
che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama.
Vivi intensamente ogni momento della tua vita,
prima che cali il sipario
e l'opera finisca senza applausi!"

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Tre fratelli, Susanna, Alessandro e Michele non vedono l'ora di andare al teatro accompagnati dai loro genitori. I tre ragazzini avevano sentito parlare a scuola di questo spettacolo interessante chiamato "Il teatro a due facce" ed erano stati incoraggiati anche dalla maestra a partecipare per cui adesso sprizzano gioia da tutti i pori e non aspettano altro. Tutti però, genitori compresi, non hanno affatto compreso il nome dato a questo spettacolo! Quando inizierà la rappresentazione teatrale, i genitori resteranno senza parole perchè a quanto pare dietro il sipario ce ne sarà un altro che copre interamente gli attori. Questo darà luogo a tutta una serie di imprecazioni degli adulti, mentre i bambini inizieranno ad essere parte attiva del tutto. 


Solo alla fine si capirà come sia andata veramente la storia ed è tutta ben costruita per far capire come gli adulti non riescano più a sognare, non siano più in grado di divertirsi, non riescano a provare gioia per le piccole cose. I bambini, al contrario, possiedono una grande magia nel loro cuore, sono pieni di fantasia e non si tirano indietro di fronte a nulla grazie alla loro grande voglia di scoprire.


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