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mercoledì 13 settembre 2017

Recensione "Le braci" di Sandor Marai

Titolo: Le braci
Autore: Sandor Marai
Editore: Adelphi
Pagine: 181
Anno: 2011


Trama


Due uomini, un tempo inseparabili, si rincontrano dopo quarantun anni in un castello ai piedi dei Carpazi. Tra loro, nell’ombra, il fantasma di una donna, e un segreto che li porterà a scontrarsi in un duello senza spade, ma non per questo meno crudele. Pubblicato per la prima volta nel 1942, "Le braci" conferma la maestria di Márai nel descrivere una tensione che cresce fino a diventare insostenibile.

Recensione


Avevo sentito parlare molto del libro "Le braci" di Sandor Marai o, meglio, lo avevo visto parecchio in giro, ma in realtà non mi ero mai soffermata a vedere di cosa trattasse. Vista la curiosità, quando sono stata a Bologna quest'estate ho deciso di acquistarne una copia per vedere un pò perchè piaceva così tanto. 

Il primo personaggio e protagonista che conosciamo è l'anziano generale Henrik, figlio di un ufficiale della guardia reale, che vive isolato in un castello. E' il 14 Agosto e di ritorno dalla cantina del vigneto, il guardacaccia gli porge una lettera ed Henrik resta meravigliato non appena riconosce la grafia. Il mittente è Konrad, il suo vecchio e unico amico d'infanzia, tra di loro c'era stato un rapporto di fratellanza nonostante fossero molto diversi l'uno dall'altro, fin quando un giorno le cose sono cambiate improvvisamente. Sono passati quarantun anni e quarantatrè giorni. Per l'incontro con l'amico raccomanda Nini, la sua vecchia balia, di risistemare tutto come in passato. 

Nei capitoli che si susseguono conosciamo meglio la storia di Henrik e Konrad, le loro famiglie, le loro situazioni, gli ideali, i sogni nascosti, ma conosceremo ancora meglio il tutto durante la cena che i due faranno nell'antico salone dove avrà luogo il lungo monologo di Henrik al quale Konrad risponde ogni tanto con brevissime espressioni. 

Nel suo lungo periodo da solo, Henrik ha cercato e trovato tutte le soluzioni ai suoi dubbi, ma c'è ancora una cosa che lo tormenta, una domanda a cui non trova una risposta e vorrebbe che Konrad dipanasse la matassa.


"Le braci" è un romanzo che si legge con facilità, una pagina tira l'altra, perchè si vuole sapere cosa è successo e cosa succederà con una tale ansia che si legge il tutto molto velocemente. Allo stesso tempo però la lettura è attenta, mai frettolosa nonostante sia celere, perchè ci sono pagine e pagine di analisi approfondite che devono essere capite e il lettore non può permettersi di distrarsi. Sto parlando soprattutto del lungo soliloquio di Henrik, che a qualcuno potrebbe risultare anche pesante, ma io l'ho trovato interessante e avvincente, non mi era mai capitato di leggere un libro del genere (credo :D). Alla fine, forse, sono rimasta leggermente delusa, si capisce solo allora che ciò che conta non è di certo "la rivelazione". 



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