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mercoledì 22 maggio 2019

Recensione "I provinciali" di Jonathan Dee



Titolo: I Provinciali
Autore: Jonathan Dee
Editore: Fazi
Pagine: 439
Anno: 2019











I Provinciali di Jonathan Dee è uno di quei libri che mi ha attirato fin da subito, complice la  bellissima copertina, è uno di quei libri di cui ho amato il contenuto legandomi a molti dei personaggi della storia narrata, ma è anche uno di quei libri di cui è difficile parlare senza dire troppo. Si tratta, infatti, di un romanzo corale, dunque, pur partendo da un personaggio principale al quale si fa sempre ritorno, vengono narrate anche le vicende di molti altri soggetti, una dopo l'altra a più riprese. Questo, insieme allo stile dell'Autore, rende il tutto molto scorrevole e sempre appassionante, non ci si annoia mai e anche se i capitoli sono molto lunghi non lo si nota neppure.



La narrazione parte da New York, una città in cui sembra esser successo qualcosa, le linee telefoniche, infatti, non funzionano, i bambini non sono andati a scuola, le strade sono per lo più deserte e le persone sono più gentili del solito. 


...Stavo eliminando il messaggio, camminando alla cieca, e andai a sbattere contro un marcantonio davanti al Caridad. Colpa mia, gli finii addosso con tanta forza da rimbalzare all'indietro. E in realtà erano questi i momenti più strani per me, quelli che mi spaventavano maggiormente, perchè nessuno si comportava più in modo normale, tutti non facevano che chiederti: sta bene? Di continuo. Per nessun motivo. Sta bene? E così questo tizio, canotta e tatuaggio sul collo e l'aspetto di chi avrebbe accolto a braccia aperte l'occasione di litigare con un cafone sconosciuto, laddove normalmente mi avrebbe quanto meno detto qualcosa di aggressivo per mettermi alla prova, mi posa una mano sulla spalla, con la massima delicatezza, e dice, manco fosse stato lui ad attraversare la strada con gli occhi fissi sul telefono: "Scusami, fratello, tutto bene?"...

E qui entriamo subito in contatto con uno dei personaggi che più ho amato di questa storia, un uomo che non ha sicuramente un passato stimabile, ma che ci fa notare l'ipocrisia che regna tra le persone quando accade un qualche evento catastrofico dal quale però non sono stati colpiti in prima persona. Lui ci porterà a conoscere Mark Firth che in realtà è di Howland, una piccola città di provincia in cui ci sposteremo per il resto della narrazione. Qui conosceremo la sua storia, ma anche quella dei suoi genitori, dei suoi fratelli, di sua moglie, dei suoi figli e di tanti altri suoi concittadini e in particolare l'intento dell'Autore è quello di soffermarsi sull'arrivo di Philip Hide, un broker di New York, che si è trasferito ad Howland con la sua famiglia per vivere in tranquillità. Non sarà semplice, soprattutto per la moglie e i figli, ma Philip invece si introdurrà nella politica locale e arriverà a turbare l'equilibro di questa piccola cittadina. 


...Howland stava cambiando, pensò Constable. Bastava guardare le persone. La gente del posto faceva di tutto per attirare i ricchi villeggianti, salvo poi prendersela con loro quando arrivavano. I ricchi venivano in cerca di un'atmosfera campagnola da cui poi sembravano volersi proteggere, separando se stessi da quello che in teoria avrebbero dovuto godere o assorbire. Quei sentimenti erano sempre esistiti, ma adesso stavano come giungendo in superficie...


"I provinciali" è stato un romanzo che ho apprezzato molto, sicuramente appartiene alla mia comfort zone perchè è reale, perchè ci porta all'interno di una cittadina e ci mostra la vita dei suoi abitanti nel dettaglio, ci mette davanti problemi a noi comuni e ci fa vedere anche molte cose da una nuova prospettiva alla quale prima, magari, non avevamo mai pensato. 
Mi sono affezionata a molti personaggi di questa storia, per esempio alla sorella e alla figlia di Mark, rispettivamente una donna e una ragazzina di cui condividevo i pensieri, comprendevo i problemi, ma sarebbe riduttivo limitarmi a loro due perchè in realtà sono stata coinvolta dalle vicende di tutti e devo confessarvi che mi è dispiaciuto molto terminare questa lettura. Mi sarebbe piaciuto continuare a vivere ad Howland ancora per un pò e ho cercato di leggere lentamente per restarvi il più a lungo possibile, ma non sono riuscita nell'intento perchè la lettura era davvero molto piacevole.


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