Titolo: Controcanto, verso il vento
Autore: Patrizia Bianco
Editore: Kimerik
Pagine: 169
Anno: 2018
"Controcanto, verso il vento" è il libro in cui Patrizia Bianco racconta parte della sua vita, quella che sicuramente per l'Autrice è stata la più importante vissuta fino ad ora, quella che racchiude un'esperienza sicuramente difficile, resa oggi ancora più complessa dalle varie pratiche da sbrigare nelle diverse nazioni, ma che alla fine porta a una gioia immensa: l'adozione.
La storia ruota tutto intorno al ricordo di Patrizia di quando andarono in Ucraina per adottare un figlio. La pratica fu davvero lunga, lei e il marito dovettero aspettare ben sette anni prima di essere chiamati e nel frattempo tanti dubbi assalivano la coppia, ma il loro desiderio di dare amore incondizionato fu più forte di tutte le paure.
Quando finalmente furono chiamati per andare in Ucraina gli venne assegnata una bambina e Patrizia inizia subito a fantasticare sulla bimba che per ora aveva visto solo su una foto. Dovranno aspettare ancora alcuni giorni prima di poter andare nell'istituto dove si trova la piccola Anastasia, ma non sarà così semplice portarla in Italia, ancora molto tempo passeranno in quel posto e nonostante ciò mai visitarono quel paese come dei turisti, per questo motivo e per far riscoprire ad Anastasia le sue origini torneranno a Kiev molti anni dopo.
..."Ma che succede? Si festeggia qualcosa?" esclamò un pò sorpresa.
Come spiegarle l'incredibile emozione di quella lontana giornata di ottobre?
Doveva assolutamente vedere i luoghi dove tutto era nato, dove il destino aveva deciso per noi.
Il giorno dopo di buonora ci incamminammo per la strada che saliva verso la caratteristica Piazza Sofivska. Il monumentale campanile del Monastero di Santa Sofia torreggiava attorniato da tredici cupole con la sua antichissima cattedrale quasi completamente ricoperta di mosaici...
Il tema trattato in quest'opera è sicuramente originale, non avevo mai letto prima un libro che parlasse di adozione ed è davvero un peccato perchè è sicuramente un argomento che potrebbe stare a cuore a molti e su cui aleggia, spesso, un alone di mistero.
L'Autrice narra tutto con dovizia di particolari, descrivendoci molto bene i posti visitati, ci propone un affresco della situazione vissuta in Ucraina. Se da un lato ho apprezzato questa caratteristica, dall'altro, queste descrizioni eccessivamente accurate mi hanno fatto proseguire la lettura più lentamente
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Le parti più emozionanti, tuttavia, sono state senza dubbio quelle in cui è Anastasia stessa che parla, che ci descrive l'incontro con i futuri genitori, la speranza che siano lì per lei. In questi piccoli sprazzi in cui compare la penna di Anastasia traspare tutta la gioia di una bambina che non ha avuto nessuna colpa, ma che si è trovata a dover vivere in una situazione estranea alla maggior parte di noi.
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