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domenica 27 gennaio 2019

Recensione "In fuga dai nazisti" di Robert Marshall



Titolo: In fuga dai nazisti
Autore: Robert Marshall
Editore: Newton Compton
Pagine: 284
Anno: 2014











In occasione della giornata della memoria che si celebra oggi abbiamo deciso di inserire tra i punti del mese della #readersforpassionchallenge "Un romanzo sull'olocausto" ed io ne ho approfittato per leggere "In fuga dai nazisti" di Robert Marshall che già da un pò di tempo era in attesa nella mia libreria.

Si tratta di una storia vera che l'Autore è riuscito a ricostruire soprattutto grazie alle annotazioni riportate da un uomo di nome Chiger. Quest'ultimo solo nel 1975 riuscì a descrivere tutto ciò che aveva passato dal primo settembre 1939, insieme alla sua famiglia e ad altre persone,  perchè inizialmente era pieno di dubbi e conflitti interiori. Sei mesi dopo aver finito il lavoro, Chiger morì.
L'Autore incontrò nel 1988 Kristine, la figlia di Chiger, e Pauline, la moglie. Unendo la loro testimonianza a quella di Mundek e Klara Margulies (ultimi membri in vita del gruppo protagonista del libro) e alle annotazioni di Chiger, riuscì a stilare un resoconto fedele e dettagliato.


Ambientato a Leopoli, la parte iniziale narra una storia comune ai più fino ad arrivare al punto in cui un gruppo di ebrei capeggiati da Chiger decise di unirsi per costruire un tunnel sottoterra che portasse alle fogne. Bisognava trovare un accesso non visibile dalla strada per cui venne incluso nell'operazione Weiss, la cui stanza si trovava direttamente sopra la fila di chiusini. Il piano consisteva nello scavare dal pavimento della cantina sotto la stanza di Weiss e secondo scrupolosi calcoli sarebbero così arrivati ad un canale laterale del Poltva asciutto, luogo in cui avrebbero potuto nascondersi.
Non fu semplice procedere con i lavori soprattutto perchè non avevano i mezzi adatti, ma alla fine riuscirono nell'impresa e riuscirono ad andare avanti con la loro idea solo grazie all'aiuto dato loro da Socha, un dipendente dell'autorità competente per le fogne, con il quale si scontrarono per caso. 

..."Che ci fate qui?".
I tre si paralizzarono sul posto, illuminati da potenti lanterne.
Chiunque fossero gli estranei - c'era più di una lanterna - si erano rivolti ai tre in polacco.
"Ho detto, che ci fate qui?"
"Siete spacciati", disse un altro. "Dovremo dirlo alla Gestapo".
"Sono venuti dal ghetto. Sono spacciati comunque", disse il primo.
I prigioniero fissarono ciecamente le lanterne. In qualche modo Weiss riuscì a riacquistare la lucidità e parlò.
"Siamo scesi da un tunnel scavato in una cantina. Stiamo cercando un qualsiasi rifugio. Un posto in cui nasconderci."...

Sarà sempre lui ad aiutarli con i mille problemi che si troveranno ad affrontare.

"In fuga dai nazisti" è stato un libro intenso, ricco di avvenimenti, molto dettagliato e, soprattutto, un libro che ci racconta una storia nuova, qualcosa di diverso dal solito, episodi realmente accaduti di cui pochi conoscono l'esistenza. Oltre alle esperienze tragiche che i protagonisti si trovano ad affrontare giorno dopo giorno, conosceremo un personaggio estremamente generoso da cui i sopravvissuti dipenderanno totalmente. Il loro andare avanti, combattere ventiquattro ore su ventiquattro sperando nell'arrivo della pace e della salvezza sarà determinato solo dalla fiducia che riporranno in una persona estranea che non ha nulla da guadagnare nel porgere il suo aiuto.

E' un libro che per lo più si divora talmente ci si appassiona ai protagonisti di questi eventi. L'unico neo che vi ho trovato è l'estrema cura nel descrivere la conformazione delle fogne, i termini tecnici utilizzati, che da un lato rendono il tutto più veritiero, ma dall'altro per una persona incapace di comprendere queste strutture sono assolutamente inutili. 



2 commenti:

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