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martedì 19 novembre 2019

Recensione in Anteprima "Il priorato dell'albero delle arance" di Samantha Shannon


"Il priorato dell'albero delle arance" 

di Samantha Shannon


Titolo: Il Priorato dell'Albero delle Arance
Autore: Samantha Shannon
Editore: Mondadori
Pagine: 816
Anno: 2019


Data di uscita: 26 novembre









Ho avuto il piacere di leggere "Il priorato dell'albero delle arance" in anteprima grazie alla Oscar Vault. Vi ricordo che questa meraviglia uscirà il 26 novembre!


Questo libro mi ha ispirato fin da quando l'ho scoperto e sono stata davvero felicissima di poterlo leggere anche se non appena l'ho avuto tra le mani devo dire che mi sono lasciata spaventare dalla mole. Ecco, a questo proposito, vi posso dire subito che il libro è molto scorrevole, nonostante ci siano tanti personaggi, tante storie da seguire e apprendere, non si fa nessuna fatica a stargli dietro, anzi si vorrebbe stare tutto il giorno con gli occhi attaccati alle pagine e non smettere mai di leggere fino ad arrivare alla fine. Per finirlo però ci ho messo poco più di una settimana, un pò per mancanza di tempo, un pò perchè in realtà non volevo finirlo xD

Ma andiamo un pò a vedere di cosa e di chi si parla.

Innanzitutto la storia si alterna tra Oriente e Occidente con qualche intervento del Meridione e spostandoci da un posto all'altro troviamo anche i nostri quattro narratori che sono poi i personaggi che seguiamo più da vicino:

1. Tanè è la prima che conosciamo. E' un orfana seiikinese cresciuta in una Casa dell'Apprendimento per essere addestrata a far parte dei Guardiani dei Mari. La notte prima della cerimonia che l'avrebbe fatta diventare un cavaliere, Tanè si era voluta tuffare in mare un'ultima volta contravvenendo alle regole, per questo si trovava lì quando uno straniero uscì dal mare chiedendole aiuto, dicendole di voler incontrare il Signore della Guerra di Seiiki. Ma Tanè non poteva denunciare la comparsa dello straniero altrimenti avrebbero scoperto che aveva infranto le regole, inoltre, se il forestiero aveva il morbo rosso (peste draconica), la cerimonia sarebbe stata annullata per paura di un contagio. Per quest'ultimo stesso motivo non poteva lasciarlo libero di vagare per l'isola, l'unica alternativa era nasconderlo ad Orisima.

2. E proprio ad Orisima, ultimo avamposto mercantile occidentale a Seiiki, si trova Niclays Roos, personaggio che ho amato e odiato. Anatomista e alchimista, originario del Libero Stato di Mentendon, è stato mandato in questo luogo ai confini del mondo circondato da gente che lo disprezza, perchè anni prima aveva convinto la regina di Inys dell'esistenza di un elisir di lunga vita grazie al quale avrebbe potuto evitare matrimonio e procreazione; aveva sperperato il tesoro della regina  Sabran per un'impresa fallimentare e lei lo aveva esiliato.
Adesso alla sua porta si presentò una donna chiedendogli di ospitare per una notte uno straniero, un suo conterraneo.

3. E arriviamo al terzo narratore, il personaggio, a mio parere, più interessante di tutta la storia: Eadaz du Zala uq-Nara, meglio nota come Ead Duryan. Si trova al servizio di Sabran Nona di Inys come Domestica Ordinaria nell'Alta Servitù da quando anni prima l'ambasciatore dell'Ersyr l'aveva portata in dono alla regina alla Festa del Sodalizio. Il suo compito è quello di proteggere Sabran, attuale capo della Casata di Berethnet, perchè secondo la leggenda il ritorno del 'Senza Nome' non sarà possibile fin quando regnerà una Berethnet, ma, in realtà, nessuno sa chi è veramente, nessuno sa che è una sorella del Priorato dell'Albero delle Arance.

4. Sabran dovrebbe sposarsi al più presto e qui si inserisce il nostro quarto narratore, Arteloth Beck, erede di Betulladorata e grande amico della regina fin dall'infanzia. Loth è stato più volte messo in guardia: il loro legame veniva considerato una minaccia per le prospettive matrimoniali della regina per cui doveva prendere le distanze, ma lui non volle sentire ragioni. Ora improvvisamente Loth è scomparso nel cuore della notte. E' stato mandato, infatti, a Carscaro come spia nella Casata di Vetalda, incontro a morte certa perchè il regno di Yscalin ormai è sotto il dominio di coloro che osannano il Senza Nome.


Tutto ruota intorno al ritorno del Senza Nome, ma chi è il Senza Nome? E' il Signore dell'Armata Draconica che vuole conquistare l'umanità, ma mi sembra di avervi raccontato anche troppo :D 
In realtà vi ho detto ben poco, ho cercato di essere il più chiara possibile, ma non volendo rivelarvi più del dovuto mi sono trattenuta nel fornirvi maggiori spiegazioni. 


Si tratta, dunque, di un epic fantasy a mio parere perfettamente riuscito. Non è ancora finito l'anno, ma per ora posso sicuramente affermare che sarà il miglior libro letto. E' una storia che non annoia mai, che ti prende e ti trascina in ogni piccola sua sfaccettatura perchè niente è lasciato al caso, tutti i personaggi sono perfettamente descritti, anche quelli di minor importanza. Fin dall'inizio ho fatto fatica ad affezionarmi a qualcuno in particolare ed è stato così fino alla fine perchè tutti sono interessanti, tutti hanno un lato o una storia che colpisce, anche l'essere più spregevole, anche a lui vi affezionerete.
Ciò che poi rende ancora più avvincente Il Priorato dell'Albero delle Arance è la continua introduzione di antiche storie e leggende, ho adorato questo particolare che mi fa venire voglia di riprendere il libro e ricominciare tutto da capo, ma credo anche che sarebbe uno di quei libri che amerei ascoltare, cosa non da poco per quanto mi riguarda.


Se siete amanti del fantasy sicuramente non potete farvi sfuggire l'occasione di leggere questo libro, ma poi avete visto quanto sarà bello??? :D


domenica 10 novembre 2019

Segnalazione "9800 km" di Giustino Travaglini


 "9800 km

di 

Giustino Travaglini

Titolo: 9800 km
Autore: Giustino Travaglini
Editore: Kimerik
Pagine: 224
Anno: 2017


Trama


...Chris appoggiò il suo viso sul vetro della finestra del suo studio, inumidito dalle gocce di pioggia che scendevano copiose. Il cielo, nero come la pece, non prometteva nulla di buono, ricoprendo gli enormi grattacieli del distretto finanziario di Mosca...


Biografia Autore


Giustino Travaglini nasce a Casoli, in provincia di Chieti, il 29 agosto 1994. Studia presso il Liceo Scientifico “Algeri Marino” dove si diploma. Questa è la sua prima pubblicazione, speranzoso che ce ne possano essere altre.




lunedì 27 maggio 2019

Segnalazione "Diciotto millimetri di indifferenza - La cicatrice della mia esistenza" di Barbara Appiano


"Diciotto millimetri di indifferenza - La cicatrice della mia esistenza"

di 

Barbara Appiano

Titolo: Diciotto millimetri di indifferenza - La cicatrice della mia esistenza
Autore: Barbara Appiano
Editore: Kimerik
Genere: Narrativa
Collana: Kimera 
Anno: 2019
Pagine: 98



Trama


Il cancro è la forma più perversa di suicidio assistito, dove lui – il cancro – pilota senza patente un percorso mortale in cui alla fine si suicida anche lui. Il cancro non è una malattia, ma l’intifada della biologia, nella quale lui tira i sassi che sono le metastasi – conosciute anche come “secondarismi”. Vivere la malattia tumorale è fare un viaggio nell’antimateria di una cellula che biologicamente è “SENZIENTE”, ma mai “CON-SENZIENTE”, visto che per esserlo dovrebbe avere la nostra partecipazione attiva… 
Essere malati oncologici vuole dire vivere in trincea ogni minuto della propria esistenza come se fosse l’ultimo, senza pensare a lui; in questo, l’uomo può – se vuole crederci – pensare di essere superiore all’anticristo che tale cellula rappresenta, domando la paura della morte che è l’espressione ultima e lo scopo del tumore, che uccide la mente attraverso il suo nome ancora prima di essersi messo a dimorare come un qualsiasi cittadino del mondo nelle viscere altrui. Il cancro infatti è un cittadino del mondo che noi inventiamo con la nostra mente, cercando di sconfiggerlo biologicamente, trascurando il fatto che il cancro è il suicidio della stessa biologia che mina la nostra persona per poi morire insieme a noi in un matrimonio morganatico, dove lui resta un convivente more uxorio.



Il cancro pensa anche per noi che smettiamo di pensare a causa della paura, e così Diciotto millimetri di indifferenza è diventato un soggetto da XFactor, un talento di devastazione, dove lui continua a pensare anche quando noi smettiamo di farlo perché imbottiti di morfina, che non ci fa sentire tutto il trambusto che lui pratica con i suoi secondarismi per andare da un organo all’altro… In questo lui è un essere pensante monotematico, che crede troppo in se stesso e non si aggiorna sui protocolli della fantasia, dove lui non può entrare, perché noioso e sempre dedito allo stesso argomento: “colonizzare” per poi fare “harakiri” con noi… In questo possiamo dire che il cancro – o particella scomunicata da Dio – ha un quoziente intellettivo da diciotto millimetri di indifferenza. Inspiegabilmente, il cancro non mina mai direttamente il cuore, che è muscolo di emozioni, un socio a partecipazione diretta della nostra coscienza; stranamente va dappertutto prima di arrivare al motore unico della nostra persona, come se volesse – e in questo pensa – pervicacemente infliggere sofferenza con calma, senza fretta. La ricerca è atto di curiosità, intuizione che deve pensare a un cittadino del mondo che non vuole morire per noi, ma diventare un trofeo, un monumento, un premio della meritocrazia scientifica.


Biografia Autrice



Barbara Appiano, di origine torinese, lavora presso una multinazionale tedesca che opera nel settore dell’automazione industriale; scrittrice prolifica dai molteplici interessi, ha pubblicato numerosi racconti e romanzi.


I proventi dell'Autrice saranno devoluti a favore dell'associazione 




mercoledì 22 maggio 2019

Recensione "I provinciali" di Jonathan Dee



Titolo: I Provinciali
Autore: Jonathan Dee
Editore: Fazi
Pagine: 439
Anno: 2019











I Provinciali di Jonathan Dee è uno di quei libri che mi ha attirato fin da subito, complice la  bellissima copertina, è uno di quei libri di cui ho amato il contenuto legandomi a molti dei personaggi della storia narrata, ma è anche uno di quei libri di cui è difficile parlare senza dire troppo. Si tratta, infatti, di un romanzo corale, dunque, pur partendo da un personaggio principale al quale si fa sempre ritorno, vengono narrate anche le vicende di molti altri soggetti, una dopo l'altra a più riprese. Questo, insieme allo stile dell'Autore, rende il tutto molto scorrevole e sempre appassionante, non ci si annoia mai e anche se i capitoli sono molto lunghi non lo si nota neppure.



La narrazione parte da New York, una città in cui sembra esser successo qualcosa, le linee telefoniche, infatti, non funzionano, i bambini non sono andati a scuola, le strade sono per lo più deserte e le persone sono più gentili del solito. 


...Stavo eliminando il messaggio, camminando alla cieca, e andai a sbattere contro un marcantonio davanti al Caridad. Colpa mia, gli finii addosso con tanta forza da rimbalzare all'indietro. E in realtà erano questi i momenti più strani per me, quelli che mi spaventavano maggiormente, perchè nessuno si comportava più in modo normale, tutti non facevano che chiederti: sta bene? Di continuo. Per nessun motivo. Sta bene? E così questo tizio, canotta e tatuaggio sul collo e l'aspetto di chi avrebbe accolto a braccia aperte l'occasione di litigare con un cafone sconosciuto, laddove normalmente mi avrebbe quanto meno detto qualcosa di aggressivo per mettermi alla prova, mi posa una mano sulla spalla, con la massima delicatezza, e dice, manco fosse stato lui ad attraversare la strada con gli occhi fissi sul telefono: "Scusami, fratello, tutto bene?"...

E qui entriamo subito in contatto con uno dei personaggi che più ho amato di questa storia, un uomo che non ha sicuramente un passato stimabile, ma che ci fa notare l'ipocrisia che regna tra le persone quando accade un qualche evento catastrofico dal quale però non sono stati colpiti in prima persona. Lui ci porterà a conoscere Mark Firth che in realtà è di Howland, una piccola città di provincia in cui ci sposteremo per il resto della narrazione. Qui conosceremo la sua storia, ma anche quella dei suoi genitori, dei suoi fratelli, di sua moglie, dei suoi figli e di tanti altri suoi concittadini e in particolare l'intento dell'Autore è quello di soffermarsi sull'arrivo di Philip Hide, un broker di New York, che si è trasferito ad Howland con la sua famiglia per vivere in tranquillità. Non sarà semplice, soprattutto per la moglie e i figli, ma Philip invece si introdurrà nella politica locale e arriverà a turbare l'equilibro di questa piccola cittadina. 


...Howland stava cambiando, pensò Constable. Bastava guardare le persone. La gente del posto faceva di tutto per attirare i ricchi villeggianti, salvo poi prendersela con loro quando arrivavano. I ricchi venivano in cerca di un'atmosfera campagnola da cui poi sembravano volersi proteggere, separando se stessi da quello che in teoria avrebbero dovuto godere o assorbire. Quei sentimenti erano sempre esistiti, ma adesso stavano come giungendo in superficie...


"I provinciali" è stato un romanzo che ho apprezzato molto, sicuramente appartiene alla mia comfort zone perchè è reale, perchè ci porta all'interno di una cittadina e ci mostra la vita dei suoi abitanti nel dettaglio, ci mette davanti problemi a noi comuni e ci fa vedere anche molte cose da una nuova prospettiva alla quale prima, magari, non avevamo mai pensato. 
Mi sono affezionata a molti personaggi di questa storia, per esempio alla sorella e alla figlia di Mark, rispettivamente una donna e una ragazzina di cui condividevo i pensieri, comprendevo i problemi, ma sarebbe riduttivo limitarmi a loro due perchè in realtà sono stata coinvolta dalle vicende di tutti e devo confessarvi che mi è dispiaciuto molto terminare questa lettura. Mi sarebbe piaciuto continuare a vivere ad Howland ancora per un pò e ho cercato di leggere lentamente per restarvi il più a lungo possibile, ma non sono riuscita nell'intento perchè la lettura era davvero molto piacevole.


sabato 18 maggio 2019

Segnalazione "Di rabbia e di poesia" di Sara Arrigo


"Di rabbia e di poesia"

di 

Sara Arrigo

Titolo: Di rabbia e di poesia
Autore: Sara Arrigo
Casa Editrice: Kimerik
Genere: Poesie
Collana: Karme
Anno: 2019
Pagine: 60


Trama


Di rabbia e di poesia è un viaggio che attraversa l’anima, un’anima tormentata che, nonostante le tante difficoltà della vita, non ha mai smesso di combattere e di interrogarsi sul senso dell’esistenza e di riflettere su tutto ciò che la vita regala. È una raccolta poetica scritta in chiave contemporanea che affronta vari temi, dai fatti di cronaca alla storia, al sociale, per poi passare attraverso sentimenti, persone e ricordi a cui ridare vita.


Biografia Autore




Sara Arrigo nasce a Omegna (VB) il 7 dicembre 1990 da madre interprete e padre operaio. Si appassiona sin da piccola alla poesia e inizia a scrivere i suoi versi all’età di sedici anni. Poetessa tormentata, scrive le sue composizioni in chiave moderna. Autrice del libro di rabbia e di poesia viaggio al centro dell'anima edito da Kimerik. Ha collaborato anche per due importanti antologie di poesie per il poeta Elio Pecora.




sabato 11 maggio 2019

Recensione "Il guardiano della collina dei ciliegi" di Franco Faggiani



Titolo: Il guardiano della collina dei ciliegi
Autore: Franco Faggiani
Editore: Fazi
Pagine: 230
Anno: 2019









Se state cercando un libro che vi trasporti in un mondo fatto di pace e tranquillità e che vi trasmetta calma e serenità, "Il guardiano della collina dei ciliegi" è quello che fa per voi! 
Ringrazio la fazi editore per avermi proposto la lettura di quest'opera che ho letto in un periodo molto frenetico e forse proprio per questo l'ho apprezzata maggiormente. Ogni volta che sprofondavo tra le sue pagine, infatti, riuscivo a staccarmi da tutto e tutti e a rilassarmi. Questo non era dovuto solo ai luoghi descritti al suo interno, ma soprattutto allo stile di scrittura dell'Autore che potrei definire pacato, distensivo e molto profondo.


"Il guardiano della collina dei ciliegi", ispirato a una storia vera, riprende le vicende di Shizo Kanakuri, un giovane giapponese nato nel 1891 a Tamana, un piccolo villaggio fatto di fragili casupole e campi trascurati. I mestieri praticati all'epoca erano principalmente due, o facevi il pescatore o il soldato, ma Shizo, per sua fortuna, godeva di molti privilegi ed ebbe un'educazione privata passando gran parte della sua adolescenza da solo. Non ci fu mai nessun rapporto neanche con i suoi genitori, la madre sembrava vivere in un mondo tutto suo, mentre il padre era severo, di poche parole, dettava regole senza nessun affetto, e nessun gesto benevolo. Ciò che rendeva veramente felice Shizo, dunque, era correre...




... A volte, per poterlo fare, ingannavo anche mio padre disobbedendo alle sue imposizioni sullo studio. Gli raccontavo della mia attrazione per i kami, le divinità del nostro culto shintoista, che l'imperatore aveva trasformato in religione di Stato, vietando il buddhismo. Nella mia famiglia paterna lo shintoismo veniva praticato da secoli, anche prima degli obblighi imperiali...

La corsa lo faceva sentire libero, leggero e in sintonia con la natura; correva lungo il fiume, tra i boschi, sulle montagne e si cibava di frutti, bacche, funghi, muschi, licheni, radici... Senza volerlo, tutto questo lo portò al giorno in cui l'imperatore, per rafforzare i rapporti con l'occidente, lo inviò a Stoccolma per partecipare ai Giochi Olimpici del 1912.


... "Mi hanno detto", continuò l'imperatore, "che la sua falcata ormai assomiglia a quella di una cicogna quando sta per spiccare il volo, che i suoi piedi sussurrano all'erba e che le sue braccia si alternano come gli stantuffi di una locomotiva che viaggia veloce".
Era una descrizione molto poetica del mio modo di correre, pensai, ma non c'era nulla di cui meravigliarsi: mi era noto che il cuore, la mente e la mano dell'uomo al comando dell'Impero erano anche capaci di scrivere poemi, oltre che leggi riformatrici...

Non mi addentrerò oltre nella storia per non togliervi il piacere di scoprire cosa succederà a questo ragazzo che improvvisamente si ritrova addosso tutto il peso del Giappone. Io non conoscevo affatto questa vicenda e sono stata molto felice di scoprirla grazie alla lettura di questo libro che ho trovato molto scorrevole e sicuramente piacevole.
Ciò che ho maggiormente amato sono state senza dubbio le descrizioni, la capacità dell'Autore di portarti in un altro mondo, di farti immergere in una natura incontaminata, in un oasi di pace, colori e armonia.



Qui sotto trovate un brano che ho scelto da "Il guardiano della collina dei ciliegi
interpretato da Stefano Crudele




giovedì 2 maggio 2019

Segnalazione "Uprising - I figli degli dei" di Jessica Therrien


Buongiorno!

Vi presento oggi l’ultima novità Dunwich:

UPRISING di Jessica Therrien

il secondo capitolo della serie “Children of the Gods”!


Titolo: Uprising (I Figli degli Dei – Vol. II)
Autrice: Jessica Therrien
Genere: Urban Fantasy/Young Adult
Pagine: 304
Prezzo: ebook € 4,99 (offerta lancio a € 1,99 fino al 16 maggio 2019) Cartaceo € 14,90

Data di Uscita: 30 aprile 2019



Trama


Elyse ha fatto tutto il possibile per proteggere i suoi amici dalla minaccia del Consiglio. Finché crederanno che è morta, avrà tempo per riprendere le forze e prepararsi alla guerra. E la guerra è inevitabile.
Quando Kara arriva con la notizia che Anna e Chloe sono state catturate, Elyse si trova di fronte alla certezza che nessuno è al sicuro finché il Consiglio non sarà fermato e Christoph distrutto. Non ha bisogno di una profezia che le dica di condurre un esercito. Christoph ha fatto l’unica cosa che la farà lottare fino alla morte: ha minacciato le persone che ama.
Ci vorranno più delle parole di un oracolo per aiutarli a combattere contro il Discendente più potente. Per spezzare l’oppressione del Consiglio e insorgere contro un complotto che va avanti da anni, Elyse dovrà avvicinarsi al nemico. Così tanto che, in effetti, potrebbe non sopravvivere.

Biografia Autrice


Jessica Therrien ha trascorso la maggior parte della sua vita nella piccola città di Chilcoot, in California, in alto nelle montagne della Sierra Nevada. In questa città di quasi cento abitanti, senza lampioni o negozi di alimentari, c’era poco da fare se non trovare un modo per essere creativi. Sua madre, l’insegnante locale di inglese, l’ha ispirata a fare tutto ciò che era artistico e ha instillato in lei l’amore per le lingue. Jessica attualmente vive nel sud della California con suo marito e i loro due figli. È l’autrice della trilogia I Figli degli Dei e del romanzo Carry Me Home. Potete trovarla online all’indirizzo www.jessicatherrien.com


sabato 27 aprile 2019

Recensione "Operazione P. I. C. - Un mistero nelle isole partenopee" di Achi



Titolo: Operazione P.I.C. - Un mistero nelle isole partenopee
Autore: Achi
Editore: &myBook
Pagine: 200
Anno: 2018











"Operazione P.I.C." era uno dei libri della &mybook che più mi attiravano, per questo sono stata molto contenta quando me ne è stata proposta la lettura. Mi dispiace dover dire, però, che il libro non ha soddisfatto le mie aspettative. 


La storia è ambientata nelle isole di Procida, Ischia e Capri, tre luoghi in cui alcuni sacerdoti verranno ritrovati morti. Se inizialmente si pensa a cause naturali, successivamente grazie all'intervento dei due protagonisti si farà luce sulla storia della setta dei Figli di Skotos.

..."Come sai circa due anni fa ho cominciato la ricerca sulle sette. Durante gli studi sono riuscita, grazie a un amico, a contattare un sacerdote di Procida che si occupava di quest'argomento in maniera clandestina. Riuscii a incontrarlo. Durante il colloquio padre Antonio mi rivelò di essere un membro di un gruppo che aveva come obiettivo quello di contrapporsi alle sette, con lo scopo di salvare quante più persone possibili. Il sacerdote non volle raccontare i particolari, ma mi parlò dell'esistenza di un libretto, di alcuni segnali e di un codice che gli consentivano di comunicare con gli altri membri del gruppo..."

Rossella, giovane psicologa, e Arcos, socio-antropologo, sono coloro che inizieranno ad indagare a fondo su questi omicidi e che grazie anche al loro affiatamento riusciranno a consegnare la verità nelle mani della giustizia.

... Quanto il racconto fu completo Rossella si appellò alla natura di quell'uomo, unica persona di cui potesse fidarsi: "Ora sono qui, ti consegno l'unica possibilità che abbiamo per fermare questa tentacolare organizzazione, noi non possiamo fare altro."...


La storia narrata poteva essere molto interessante contenendo un tema di fondo intrigante, ma, purtroppo, non mi ha coinvolto, più che altro per lo stile di scrittura utilizzato che risulta spesso troppo pomposo e ciò rende la lettura lenta e confusa. La seconda parte è sicuramente più scorrevole e più avvincente, ma non è bastata per catturare la mia attenzione, non vi era in me quella curiosità di sapere come andava a finire.

Lo scopo dell'Autore è molto chiaro: far emergere la corruzione del sistema italiano, l'immoralità, il marciume presente all'interno della giustizia. Le vicende e il tema "setta" potevano essere interessanti, mi è piaciuta l'impostazione dei personaggi, in particolar modo dei sue protagonisti che hanno anche un passato che ci viene raccontato tramite dei flashback, così come ho apprezzato l'ambientazione, ma la storia non mi ha assolutamente entusiasmato.



venerdì 19 aprile 2019

Recensione "L'ultima luna" di Camillo Carrea



Titolo: L'ultima luna
Autore: Camillo Carrea
Editore: Lettere Animate
Pagine: 166
Anno: 2018










Quando Camillo Carrea mi ha proposto la lettura del suo libro ho accettato molto volentieri dopo averne letto la trama. Avevo già intuito, infatti, che avrei trovato una storia ambientata in un paesino carico di pettegolezzi e misteri e sono stati proprio questi i punti che hanno reso affascinante e magico questo racconto.


La storia ci viene raccontata da Alessandro Attilio che ci porta subito all'interno di una vecchia casa ricordando il giorno in cui insieme ai suoi genitori la visitò per la prima volta. Ragnatele, muri anneriti, mattoni lerci e l'immagine di un serpente scolpito su mezza parete sono le cose che terrorizzarono Alessandro a differenza dei suoi genitori, in particolar modo la madre, che ne erano affascinati. Per di più era riparata dall'ombra dell'Eterna, una quercia gigantesca intorno alla quale venivano raccontate storie angoscianti.


...Ancor prima di essere finita, la casa era già abitata dal mistero e dall'ignoto, come molte case del paese, ovverosia quelle del Quarto Gliostro, vecchie e decrepite.
Il tugurio stava appunto in quel quartiere dai segreti inquietanti e impenetrabili.
La mela, il peccato originale e Dio non c'entravano. E neppure il serpente. Andare via dall'Eden era stata una decisione di Eva e quella scelta era stata la mela agra che Adamo, per amore di lei che aveva deciso di andar via, si era sorbito...

Il racconto prosegue in modo contorto, ci vengono svelate storie del passato e del presente, si passa in modo repentino da un argomento all'altro, ma questo non distoglie mai l'attenzione del lettore, anzi ho trovato questa forma di narrazione molto coinvolgente. Alessandro riporta la storia di sua madre che si era dovuta occupare degli ultimi tre figli (i fratelli del marito nati tutti insieme) di nonno Bonifacio dato che sua moglie morì subito dopo il parto, parla dei suoi zii, della sua prima infatuazione, del suo rapporto con i suoi nonni in perenne lotta tra loro, dei ragazzi che inizia a frequentare, ma soprattutto ci racconta la storia del Quarto Gliostro, la parte bassa del paese che secondo molte voci era popolata da gente matta, strana, da donne che appaiono all'improvviso, che non restano incinte e che muoiono molto presto.

...Il paese raccontava tante storie. Nonno Celestino, il mio nonno materno, credeva a quelle storie e gli piaceva raccontarmele.
Nonno Bonifacio, invece, diceva che quelle storie erano sciocchezze, superstizioni che gli idioti ignoranti raccontavano ai bambini. 
Era chiara l'allusione a Nonno Celestino, il quale diceva invece che la gente del passato era superstiziosa, ma non era idiota, e che in quelle storie c'era del vero, che spesso gli stupidi di oggi rifiutano di credere a causa della loro superbia. 
Era fuori dubbio che si riferisse a Nonno Bonifacio...

Le ambientazioni sono sicuramente una parte molto importante in questa storia, a partire dalla casa in cui Alessandro si ritrova a vivere fino ad alcuni posti specifici intorno ai quali sono nate delle leggende nel corso degli anni. Ed è proprio su queste, insieme alle superstizioni, ai misteri, all'ignoranza e alle dicerie, che si costruisce l'intero racconto dominato costantemente dalla luna che diventa un tutt'uno con le donne protagoniste di questo romanzo

...Mia madre guardò mio padre, sorridendo, e lui si calmò, come sempre.
Il sorriso di mia madre, in quella strana luce che pulsava e inondava tutta la stanza...



venerdì 12 aprile 2019

Recensione "Origin" di Dan Brown



Titolo: Origin
Autore: Dan Brown
Editore: Mondadori
Pagine: 736
Anno: 2018











Non appena è uscito "Origin", ultimo libro di Dan Brown, avevo ascoltato su youtube alcune recensioni negative per questo non avevo avuto nessuna voglia di acquistarlo, ma recentemente mi è stato regalato e ho deciso di leggerlo subito. Personalmente, l'ho amato. E' un libro che nonostante le sue 736 pagine (nella mia edizione in copertina flessibile) si legge velocemente, la storia è coinvolgente, gli spunti di riflessione sono molti e l'ambientazione descritta mi ha fatto venire assolutamente voglia di visitare Madrid, Bilbao e Barcellona, tre posti dove purtroppo non sono ancora stata.


L'opera si apre con un prologo in cui ci imbattiamo subito in Edmond Kirsch, un miliardario molto famoso, uno scienziato esperto di informatica, un imprenditore e futurologo venuto a capo di una sconcertante scoperta scientifica che avrebbe avuto un forte impatto sui credenti di tutto il mondo. Prima di fare il suo straordinario annuncio, però, Kirsch chiede e ottiene un incontro riservato con tre importanti capi religiosi tra cui il vescovo Valdespino, amico e consigliere del re di Spagna e forte difensore dei tradizionali valori cattolici.

..."Quella che state per vedere" spiegò "è una versione preliminare di un annuncio che spero di condividere con il mondo intero... forse tra un mese. Prima di farlo, però, volevo consultarmi con alcuni tra i più influenti pensatori religiosi per capire come verrà recepita questa notizia da coloro che ne saranno più toccati."
Il vescovo fece un gran sospiro, più annoiato che preoccupato. "Preambolo interessante, signor Kirsch. Lei parla come se quello che sta per mostrarci potesse scuotere le fondamenta delle religioni del mondo."
Kirsch si guardò attorno nell'antico archivio di testi sacri. "Non si limiterà a scuotere le vostre fondamenta. Le farà crollare."...

Nel primo capitolo, tre giorni dopo, troviamo il nostro amato professor Langdon che dopo aver ricevuto un misterioso invito da parte di Kirsch, che era stato uno dei suoi primi studenti all'università di Harvard, si sta dirigendo verso il museo Guggenheim di Bilbao per assistere all'enigmatico annuncio che prometteva di rispondere a due domande fondamentali: da dove veniamo? Dove andiamo?
Qualcuno, però, manderà tutto all'aria e Langdon si troverà in pericolo insieme ad Ambra Vidal, direttrice del museo e futura sposa del principe di Spagna. Entrambi sostenitori di Edmond faranno di tutto per cercare di svelare al mondo la sua grande scoperta.

...Nel sedile di fronte ad Ambra, Robert Langdon chiuse gli occhi per un momento e fece un respiro profondo. Fuori, i motori andarono su di giri e, quando il jet partì rombando sulla pista, lui sentì la pressione provocata dall'accelerazione.
Qualche istante dopo l'aereo puntava verso il cielo, inclinato in una virata stretta verso sudest, sfrecciando nella notte alla volta di Barcellona...

Origin è sicuramente un'opera in cui confluiscono argomenti contrastanti come scienza e fede. Da un lato abbiamo Kirsch, ateo e innovatore con la sua irriverente scoperta che sembra andrà a minacciare le religioni di tutto il mondo, dall'altro abbiamo la Chiesa con i suoi valori radicati qui rappresentati da Valdespino. Ma, Origin è anche un libro pieno di arte con descrizioni accurate di luoghi e opere, in particolar modo ci si focalizza molto su Gaudì e non è certo da meno la presenza di tecnologie avanzate che ho trovato davvero interessanti.
Nonostante siano presenti temi importanti che a volte potrebbero risultare pesanti, qui tutto viene spiegato in modo semplice e la lettura prosegue spedita fino alla fine mossa, soprattutto, dalla curiosità di scoprire ciò a cui Kirsch è riuscito ad arrivare.




mercoledì 10 aprile 2019

Segnalazione "Dall'Intenzione all'Azione" di Velleda Dobrowolny e Jasmine Mauri


"Dall'Intenzione all'Azione"

Titolo: Dall'Intenzione all'Azione
Autori: Valleda Dobrowolny, Jasmine Mauri
Editore: Kimerik
Pagine: 134
Anno: 2019


Trama


Questo libro si rivolge a chiunque sia interessato a osservare se stesso e gli eventi della sua vita da una prospettiva più profonda, per scoprire i collegamenti fra pensieri, parole e azioni, fra desideri e realtà, obiettivi ed eventi concreti. Vi siete mai chiesti come mai, anche se avete un piano favoloso e accurato, spesso non riuscite a portarlo a termine? In ogni situazione portiamo con noi un'intenzione più o meno consapevole che interagisce con le nostre convinzioni e idee, creando un mix che sostiene o boicotta i nostri sforzi. Capire tutto ciò è illuminante: consente di avere chiarezza e forza. E, soprattutto, dà la possibilità di scegliere ciò che si desidera.

Biografia Autrici



Velleda Dobrowolny Formatore e coach conosciuta in ambito internazionale, Velleda offre workshops e trainings sulla comunicazione autentica e la leadership in Europa, India e Stati Uniti. Jasmine Mauri Da sempre interessata all’esplorazione del mondo interiore, Jasmine ha coltivato per decenni tecniche d’introspezione e di meditazione yoga insieme a studi di filosofia orientale. Counselor diplomata dal 2010.




giovedì 4 aprile 2019

Recensione "Rosso violento" di Loredana Falcone e Laura Costantini























Titolo: Rosso violento
Autori: Loredana Falcone, Laura Costantini
Editore: Indipendently published
Pagine: 251
Anno: 2018










Ringrazio, innanzitutto, Luca Terlizzi che mi ha proposto di leggere "Rosso violento", il primo episodio della serie "Noir a colori" di Loredana Falcone e Laura Costantini. Come avrete già capito, si tratta di un noir che ho apprezzato talmente tanto da assegnargli 5 stelline su anobii e goodreads.




Nel prologo ci viene presentato il punto clou del romanzo che noi comunque riusciremo a capire solo verso la fine: una bambina indossa il rossetto della mamma per far colpo su Jack che è in garage a lavorare alla macchina di suo padre.

"Ros-so vio-len-to" storpiò la pronuncia, passandosi la punta della lingua sulle labbra truccate, come aveva visto fare al cinema. Poi sorrise.
Jack non avrebbe avuto scampo. Non davanti a una bocca come quella.

La storia inizia dieci anni dopo, subito con una scena molto violenta che caratterizza il modus operandi del serial killer protagonista di questo romanzo

...Gliel'ho strappato coi denti al bastardo cerca di tirarmi via mi strappa i capelli ma io lo blocco una gomitata alla gola e smette di urlare come un maiale sputo quello schifo che ho in bocca flaccido moscio scivoloso e glielo sbatto in gola fino in fondo gorgoglia come un lavandino che schifo il sangue schizza dappertutto mi sento la bocca piena meglio il sangue che il lordume che mi ha schizzato in gola mentre veniva...


Entriamo poi all'interno del 20° distretto dove sono arrivate tre nuovi agenti in prova tra cui Sandy Delano che a differenza dell'agente Ashley, che le fa da guida, sembra apprezzare molto il suo nuovo lavoro nella sezione Giovani e Comunità. 

Il racconto si concentrerà sul rapporto che si instaurerà tra Ashley e Valerio, il tenente Greyford, don giovanni del distretto, e sul loro collaborare sui nuovi casi che coinvolgono un serial killer spietato e violento, ma soprattutto su Ashley che inizierà ad indagare sull'agente Delano perchè sembra nascondere qualcosa. Nel frattempo la misteriosa Sandy, senza volerlo, riuscirà anche a scalfire il cuore del capitano...

"Agente Ashley Marler, lo sa che lei passa più tempo all'Unità che nel suo ufficio di competenza?"
"Non sapevo mi facesse controllare, signore. Conosce l'agente Sandy Delano?"
"Certo, ha un curriculum di tutto rispetto. Ho chiesto io stesso che venisse assegnata alla nostra Area. Come si trova, agente?"
"Molto bene, signore."
"Ha sentito, Marler? Non tutti la pensano come lei sulla Sezione Giovani e Comunità."

Sono rimasta molto colpita dalle vicende che le autrici sono riuscite a costruire, si tratta di un'opera travolgente, di una storia crudele che ti cattura, ti trascina in un vortice e non ti permette di staccare gli occhi dal libro. 
Ho apprezzato tutti i personaggi che ci vengono presentati, sia femminili sia maschili, non si può non amare la sicurezza di Valerio, la tenerezza dimostrata dal capitano Vernon, l'intraprendenza dell'agente Marler e la personalità di Sandy. 
Potrei definirlo un noir psicologico perchè la componente psicologica è presente in tutto il romanzo e io non potevo non amare una storia simile, soprattutto poi perchè fin da subito pensi di aver capito tutto e invece resti doppiamente spiazzata.