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domenica 27 gennaio 2019

Recensione "In fuga dai nazisti" di Robert Marshall



Titolo: In fuga dai nazisti
Autore: Robert Marshall
Editore: Newton Compton
Pagine: 284
Anno: 2014











In occasione della giornata della memoria che si celebra oggi abbiamo deciso di inserire tra i punti del mese della #readersforpassionchallenge "Un romanzo sull'olocausto" ed io ne ho approfittato per leggere "In fuga dai nazisti" di Robert Marshall che già da un pò di tempo era in attesa nella mia libreria.

Si tratta di una storia vera che l'Autore è riuscito a ricostruire soprattutto grazie alle annotazioni riportate da un uomo di nome Chiger. Quest'ultimo solo nel 1975 riuscì a descrivere tutto ciò che aveva passato dal primo settembre 1939, insieme alla sua famiglia e ad altre persone,  perchè inizialmente era pieno di dubbi e conflitti interiori. Sei mesi dopo aver finito il lavoro, Chiger morì.
L'Autore incontrò nel 1988 Kristine, la figlia di Chiger, e Pauline, la moglie. Unendo la loro testimonianza a quella di Mundek e Klara Margulies (ultimi membri in vita del gruppo protagonista del libro) e alle annotazioni di Chiger, riuscì a stilare un resoconto fedele e dettagliato.


Ambientato a Leopoli, la parte iniziale narra una storia comune ai più fino ad arrivare al punto in cui un gruppo di ebrei capeggiati da Chiger decise di unirsi per costruire un tunnel sottoterra che portasse alle fogne. Bisognava trovare un accesso non visibile dalla strada per cui venne incluso nell'operazione Weiss, la cui stanza si trovava direttamente sopra la fila di chiusini. Il piano consisteva nello scavare dal pavimento della cantina sotto la stanza di Weiss e secondo scrupolosi calcoli sarebbero così arrivati ad un canale laterale del Poltva asciutto, luogo in cui avrebbero potuto nascondersi.
Non fu semplice procedere con i lavori soprattutto perchè non avevano i mezzi adatti, ma alla fine riuscirono nell'impresa e riuscirono ad andare avanti con la loro idea solo grazie all'aiuto dato loro da Socha, un dipendente dell'autorità competente per le fogne, con il quale si scontrarono per caso. 

..."Che ci fate qui?".
I tre si paralizzarono sul posto, illuminati da potenti lanterne.
Chiunque fossero gli estranei - c'era più di una lanterna - si erano rivolti ai tre in polacco.
"Ho detto, che ci fate qui?"
"Siete spacciati", disse un altro. "Dovremo dirlo alla Gestapo".
"Sono venuti dal ghetto. Sono spacciati comunque", disse il primo.
I prigioniero fissarono ciecamente le lanterne. In qualche modo Weiss riuscì a riacquistare la lucidità e parlò.
"Siamo scesi da un tunnel scavato in una cantina. Stiamo cercando un qualsiasi rifugio. Un posto in cui nasconderci."...

Sarà sempre lui ad aiutarli con i mille problemi che si troveranno ad affrontare.

"In fuga dai nazisti" è stato un libro intenso, ricco di avvenimenti, molto dettagliato e, soprattutto, un libro che ci racconta una storia nuova, qualcosa di diverso dal solito, episodi realmente accaduti di cui pochi conoscono l'esistenza. Oltre alle esperienze tragiche che i protagonisti si trovano ad affrontare giorno dopo giorno, conosceremo un personaggio estremamente generoso da cui i sopravvissuti dipenderanno totalmente. Il loro andare avanti, combattere ventiquattro ore su ventiquattro sperando nell'arrivo della pace e della salvezza sarà determinato solo dalla fiducia che riporranno in una persona estranea che non ha nulla da guadagnare nel porgere il suo aiuto.

E' un libro che per lo più si divora talmente ci si appassiona ai protagonisti di questi eventi. L'unico neo che vi ho trovato è l'estrema cura nel descrivere la conformazione delle fogne, i termini tecnici utilizzati, che da un lato rendono il tutto più veritiero, ma dall'altro per una persona incapace di comprendere queste strutture sono assolutamente inutili. 



venerdì 25 gennaio 2019

Novità PubMe - Collana Policromia


Buongiorno lettori!

Oggi vi segnalo le ultime novità della collana Policromia 

della casa editrice PubMe

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Titolo: C’era una volta un clandestino
Autore: Eltjon Bida
Genere: Narrativa
Editore: Policromia (PubMe)
Pagine: 471
Prezzo edizione digitale: 19,00 euro
Prezzo edizione cartacea: 4,99 euro

Data di uscita: 25 dicembre 2018


Trama


Vi è mai capitato d’immigrare? Di attraversare un mare mosso in un gommone zeppo di persone e con mafiosi pronti a sparare? Avete trovato da mangiare, un lavoro, una casa nella nazione raggiunta? E se i vostri ormoni sbocciano come dei popcorn...? Elty, un ragazzo albanese diciassettenne, ne sa qualcosa. In questo suo affascinante romanzo, basato in una storia vera, il protagonista racconta le sue avventure, dal momento della sua partenza dall’Albania e i successivi due anni in Italia.




Titolo: Con il casco azzurro verniciato
a spruzzo
Autore: Alessandra Giorgi
Genere: Narrativa
Editore: Policromia (PubMe)
Pagine: 80
Prezzo edizione digitale: 12,00 euro
Prezzo edizione cartacea: 2,99 euro

Data di uscita: 25 dicembre 2018


Trama


Questa è la storia di un uomo, un padre e un marito, con un carattere non comune, non sempre facile, ma curioso del perché di ogni cosa, forse anche per quella deformazione professionale di un chimico di laboratorio: egli vive intensamente la sua vita tra moglie, figlie, nipoti, lavoro e la passione per le motociclette. Malato da qualche decennio, dentro e fuori dagli ospedali, più e più volte con la vita appesa a un filo , il protagonista consuma pian piano le sue nove vite, come le nove vite di quei gatti che ammira e che non a caso fanno parte del suo quotidiano; intanto porta avanti una sua riflessione personale sul senso della vita, e sul modo di affrontare l’arrivo inevitabile della morte. Per anni pensa e medita, “impara a vivere”, fin quando sente che è arrivato il momento in cui può accettare di morire.




Titolo: Lasciami entrare nel tuo inferno
Autore: Giusy Pullara
Genere: Narrativa
Editore: Policromia (PubMe)
Pagine: 206
Prezzo edizione digitale: 15,00 euro
Prezzo edizione cartacea: 4,99 euro

Data di uscita: 9 gennaio 2018


Trama


Nina è una giovane donna che, nel tentativo di sfuggire ai propri demoni interiori, decide di allontanarsi dal paesino siculo in cui ha apaticamente vissuto sin dall’infanzia. Grazie all’amicizia instaurata con Diego, un coetaneo segnato da un passato infelice, scopre una realtà differente da quella riscontrata in precedenza, che la spinge a trovare il coraggio di far sentire la propria voce nella lotta contro le discriminazioni sessuali e condividere, insieme alla famiglia, un peso troppo pesante da sorreggere: la propria omosessualità. La nuova vita della giovane, divisa tra il lavoro ai tavoli di un ristorante giapponese e le sedute di psicoterapia, viene stravolta dall’amore travagliato per la coetanea Adele, disinibita e sfuggente, e dall’incontro con Giacomo, un uomo con forti difficoltà relazionali conosciuto in sala d’attesa, che la mette al corrente del suo inquietante progetto: recarsi in Giappone, ad Aokigahara, nei meandri dell’inquietante Foresta dei suicidi. Nonostante le difficoltà iniziali e i continui diverbi causati da punti di vista del tutto differenti, Nina riesce a instaurare un rapporto confidenziale con l’uomo, il quale, grazie alla fiduciosa insistenza della sua nuova amica, comincia a considerare la possibilità di vedere la propria vita con occhi nuovi, fino a decidere di concedersi un’ultima opportunità. Le ingarbugliate vicende dei personaggi si intrecciano nel cuore pulsante della capitale romana; sfondo di tormenti, confessioni, solitudini e soluzioni apparentemente introvabili.


giovedì 24 gennaio 2019

Recensione "Lei e Irene" di Elena Ana Boata



Titolo: Lei e Irene
Autore: Elena Ana Boata
Editore: Kimerik
Pagine: 132
Anno: 2018











Per colmare il punto "un libro LGBT" della #readersforpassionchallenge (se volete partecipare iscrivetevi al nostro gruppo facebook) ho deciso di leggere "Lei e Irene", un piccolo libricino in cui pensavo di trovare solo una storia d'amore omosessuale, invece è molto di più. Inizialmente pensavo perfino di aver interpretato male il titolo, dato che solo in un secondo momento si parlerà dell'amore tra due donne, si basa molto, infatti, anche sul rapporto tra fratelli, con i genitori e sulle relazioni d'amicizia.


Il primo personaggio che conosciamo è quello di Sara che si presenta come una persona molto risoluta e decisa visto che da subito la storia inizia con una rottura. Sara, infatti, ha deciso di lasciare il suo fidanzato, Fabrizio, perchè dentro di lei sente di non aver ancora trovato la strada giusta e subito dopo parte per andare a conoscere suo nipote di cui non sapeva nulla fino alla sera prima. Ma anche suo fratello, Stefano, fino a qualche giorno prima non sapeva di aver un figlio, fin quando la sua ex fidanzata non lo ha chiamato per chiedergli se poteva occuparsene per un pò. 
Arrivata nel paesino di montagna dove Stefano si era stabilito, Sara incontra non solo quel bambino dolcissimo, ma anche Irene, una bellissima ragazza da cui suo fratello sembra attratto.

...La osservò di nuovo, pensava che forse aveva una storia con suo fratello, sembravano così in confidenza, a volte anche complici.
"Incredibile sì, però c'è da dire che lo sconquasso degli ultimi giorni e la morale sull'aver tenuto nascosto il bambino per tutto questo tempo, vengono a cadere nel momento in cui si passano cinque minuti con lui... Non credevo di sentirmi in questo modo! ...anche se in realtà non ho avuto il tempo per pensare a come mi sarei sentito! Comunque è come se fosse stato sempre con me ed io con lui" ribadì Stefano cercando il figlio con lo sguardo che intanto seguiva Giulia nelle sue faccende.
"E tu, Irene, che mi racconti? Vivi qua?" iniziò a indagare Sara per capire quale fosse il loro rapporto...

Il bello di questo libro inizia proprio da questo incontro. Sara rafforzerà il rapporto con suo fratello, conoscerà il suo nuovo nipotino preferito e troverà una bellissima persona in Irene che pian piano conoscerà sempre meglio. 
La dolcezza di quel bimbo è infinita, è assolutamente bellissimo leggere le parti in cui è presente, anche se dubito che realmente un bambino possa comportarsi in modo splendido come lui o almeno io non ne ho mai conosciuti :D 

E' un libro semplice, ma emozionante, si legge tutto d'un fiato e porta a riflettere, soprattutto quando si arriva al punto clou della storia ovvero quando inizierà l'amore tra due persone dello stesso sesso che comporterà sicurezza da un lato e dubbi e problemi da un altro. In particolar modo si incrinerà il rapporto con i genitori che sono pieni di pregiudizi e non riescono a comprendere la felicità della loro figlia.




lunedì 21 gennaio 2019

Recensione "Il tribunale delle anime" di Donato Carrisi



Titolo: Il tribunale delle anime
Autore: Donato Carrisi
Editore: Tea
Pagine: 462
Anno: 2017













"Il tribunale delle anime" di Donato Carrisi è il primo libro del Ciclo di Marcus e Sandra, ma ha un inizio e una fine, quindi si può leggere benissimo anche senza proseguire la serie. 

All'inizio ho fatto davvero fatica a capirci qualcosa, le prime cento/duecento pagine,  sono tutte ingarbugliate, piene di omicidi e di personaggi di cui si sa poco e niente. Questo è proprio lo stile dell'Autore che fino alla fine ti lascia con il fiato sospeso e quando meno te lo aspetti ti spiazza con colpi di scena su colpi di scena. 


Tra le varie scene che compongono la storia troviamo i due protagonisti: Marcus e Sandra.
Marcus si è svegliato in un letto d'ospedale e non ricorda neanche chi è fin quando un uomo, Clemente, gli rivela qualcosa sulla sua identità, ma non troppo, anche perchè Marcus effettivamente non esiste. All'interno di un bar di Roma i due discutono della scomparsa di una giovane studentessa e successivamente si recano a casa sua, perchè tra le tante cose Marcus pare abbia un talento investigativo fuori dal comune.

..."Per introdursi nell'alloggio al piano terra ci vollero pochi secondi. Nessuno li notò. Appena mise piede nella casa di Lara, Marcus iniziò a guardarsi intorno. Per prima cosa, osservò la serratura divelta. Per accedere all'appartamento, la polizia aveva dovuto sfondare l'ingresso e gli agenti non si erano accorti del particolare della catenella agganciata dall'interno, che era venuta via e adesso penzolava sullo stipite della porta"...

Sandra, invece, una foto-rilevatrice della polizia scientifica di Milano, ha perso il marito, David, da cinque mesi. David pare sia caduto da un palazzo in costruzione di Roma e Sandra ancora scossa non è andata neanche a ritirare il bagaglio del marito in giacenza alla questura, fin quando una sera riceve una strana telefonata da un uomo dell'Interpol che la sollecita a ispezionare le borse del marito.

..."Secondo la polizia il signor Leoni si trovava in quel palazzo in costruzione perchè da lì aveva un'ottima visuale per scattare una foto."
"Si è così."
"Ma lei ha visto quel posto?"
"No", rispose infastidita.
"Bè, io ci sono stato."
"E con questo cosa vorrebbe dire?"...

Indagando sul serial killer in punto di morte che ha architettato tutta una serie di situazioni in cui si ritroveranno vittime e assassini, Sandra e Marcus si incontreranno/scontreranno per caso.

Nel frattempo, durante tutto lo svolgimento della storia, sono presenti anche dei flashback in cui un investigatore è alla ricerca di un killer trasformista e questo rende la narrazione ancora più complessa, ma sempre più appassionante. Fino alla fine non capirete molto ed è proprio questo che rende il thriller avvincente oltre al fatto che si viene a conoscenza di una storia incredibile che coinvolgeva i sacerdoti e di un tipo di serial killer che rappresenta uno dei casi più interessanti della criminologia.

Inoltre, è una lettura che porta il lettore anche a porsi delle domande. E' tutto basato sul sottile confine tra il bene e il male, sull'opportunità che viene offerta a delle persone che in passato sono state vittime e adesso si ritrovano a dover fare una scelta.




martedì 15 gennaio 2019

Recensione "Il miniaturista" di Jessie Burton



Titolo: Il miniaturista
Autore: Jessie Burton
Editore: Bompiani
Pagine: 439
Anno: 2015












Il miniaturista” è un racconto ambientato ad Amsterdam nel ‘600 in cui la protagonista è una diciottenne, Nella Oortman, sposatasi con Johannes Brandt, un famoso mercante più vecchio di lei.


La storia inizia con Nella che si trasferisce a casa Brandt, ma ad accoglierla, invece di Johannes, trova sua sorella, Marin Brandt, una donna che risulta a primo impatto molto irritante.

..."Sono Nella e ho diciotto anni," risponde la ragazza ritraendo la mano.
"So chi siete".
"In realtà mi chiamo Petronella, ma tutti a casa..."
"Mi è stato detto fin dall'inizio."
"Voi siete la governante?" chiede Nella.
Nell'oscurità dell'atrio qualcuno soffoca goffamente una risatina. La donna non se ne cura e guarda fuori, nella luce madreperlacea del crepuscolo. 
"Johannes c'è? Sono sua moglie." La donna continua a tacere. "Abbiamo siglato il nostro matrimonio un mese fa, ad Assendelft," insiste Nella. Pare che non vi sia altro da fare se non insistere.
"Mio fratello non è in casa."
"Vostro fratello?"
Dall'oscurità giunge un'altra risatina...

Nella si troverà ad affrontare un matrimonio completamente diverso da quello che si aspettava, il marito infatti sembra non avere un attimo per lei, ma nonostante tutto è sempre molto gentile e un bel giorno decide di regalarle una miniatura della loro casa invitandola ad arredarla.


...L'interno dell'armadietto si è dischiuso ai loro occhi: è diviso in sei parti, alcune rivestite con carta da parati goffrata in oro, altre con pannelli di legno.
"E'... è questa casa?" domanda Nella.
"E' la tua casa," la corregge Johannes compiaciuto.
"E' molto più facile da tenere in ordine," osserva Cornelia allungando il collo per guardare nelle camere al piano superiore.
L'opera è di una precisione inquietante, come se la vera casa fosse stata rimpicciolita, il suo corpo aperto in due e gli organi esposti...

Sarà per questo motivo che Nella si rivolgerà ad un miniaturista di Amsterdam dal quale inizierà a ricevere miniature che rispecchiano fedelmente abitanti e oggetti di casa Brandt.



La prima parte del libro l’avevo trovata molto lenta e quasi noiosa, ci vuole un po' di tempo per entrare nel vivo della storia, ma posso ora affermare che si viene ampiamente ripagati dell’attesa. Ogni personaggio è contornato da un alone di mistero, questo è ciò che rende il racconto appassionante e conduce il lettore pagina dopo pagina ad arrivare alla fine di tutto.

Un tema importante che viene affrontato è sicuramente quello dell’omosessualità, che io non mi aspettavo assolutamente di trovare, anche perché non mi ero per nulla informata riguardo al libro prima di iniziarne la lettura.
A quei tempi chi era accusato di sodomia veniva giustiziato in pubblico. Se all’inizio ho trovato irritante leggere alcune cose riguardo all’argomento, soprattutto sul pensiero delle persone e di un prete, con il proseguire del racconto ho trovato geniale l’introduzione di questo contenuto da parte dell’Autrice perché oltre ad aggiungere nuovi misteri alla narrazione, ci permette anche di approfondire una parte di storia sul mondo lgbt. 

Il miniaturista non è quel che sembra, è un romanzo che narra la storia di diversi personaggi che andranno a costituire la nuova famiglia di Nella, ma non solo.   La forza, l'apertura mentale, la bontà e l'altruismo che nasceranno con il tempo nella protagonista non potevano che farmela amare.


domenica 13 gennaio 2019

Recensione "Il Segnato" di David Giuntoli


Titolo: Il Segnato
Autore: David Giuntoli
Editore: Bookabook
Pagine: 332
Anno: 2017











Il primo libro dell'anno è stato "Il Segnato" di David Giuntoli, un fantasy inviatomi dalla casa editrice Bookabook che ringrazio.
Posso dirvi subito che l'anno è iniziato nel migliore dei modi dato che ho trovato questo libro davvero molto interessante. Ho sempre paura ad approcciarmi ai fantasy di autori italiani e anche stavolta ho dovuto ricredermi perchè "Il Segnato" è scritto benissimo oltre ad essere un racconto ricco, pieno di avventura e di eventi che si susseguono uno dopo l'altro senza darti un attimo di tregua.

La storia inizia ad Hinger nella locanda della Strega Impiccata frequentata solitamente dagli abitanti del posto, ma quella sera arrivarono uno straniero incappucciato insieme ad una ragazzina dai capelli corti e rossi. 


...Lo straniero si avvicinò al tavolo più in ombra mentre la ragazzina si avviò verso il bancone sfoderando un sorriso malizioso del tutto fuori posto su quel volto angelico.
"Qualcosa di caldo e una stanza per due."
Egid provò un senso di nausea perchè ebbe l'inspiegabile consapevolezza che quei due non fossero padre e figlia.
"Posso darvi della zuppa, ma non ho stanze libere."
La ragazzina si sporse in avanti; lo scollo largo mise in mostra i piccoli seni nudi. Tra le mani le era apparso un sacchetto che vuotò sul banco. Sei ducali: Egid avrebbe dovuto lavorare almeno tre mesi per poter accantonare una cifra simile; ma quello che era accaduto poco prima lo aveva scosso e aveva ancora paura...

Tutti erano spaventati dalle loro figure, per di più in città fu ritrovato il corpo di una donna che era stata massacrata e smembrata e l'esperienza portò il vescovo Gunther a capire che di mezzo dovevano esserci i demoni. Gunther chiese di incontrare gli stranieri che erano entrati in città nell'ultima settimana e conobbe così Kaspar Vogel che si presentò come un viandante. In realtà, ben presto il vescovo riconobbe il marchio del Krieger priest che faceva di Kaspar non un semplice viandante ma uno degli ultimi preti guerrieri, i più feroci oppositori alle forze del maligno che la Chiesa dell'Unico Dio avesse mai spiegato in campo.



"Il Segnato" è il primo volume di una trilogia, presto ne leggerò il seguito e vi farò sapere ovviamente. Come avrete ben capito ho amato questa storia per nulla scontata, molto dettagliata, sia per quanto riguarda i personaggi sia i luoghi, caratterizzata dall'alternarsi tra passato e presente che rende il tutto ancora più appassionante e scorrevole senza mai cadere nella noia o nella banalità.

Dalla poca trama che vi ho riportato non capirete molto, il tutto è molto più articolato, si passa da un evento all'altro in poco tempo, si affronta anche un tema molto importante che porta spesso gli uomini a porsi molte domande, ma non voglio assolutamente togliervi il gusto di immergervi in questo fantasy intrigante e degno di nota. 




martedì 8 gennaio 2019

Recensione "Il cane che arrivò a Natale" di Sue Pethick



Titolo: Il cane che arrivò a Natale
Autore: Sue Pethick
Editore: La Corte
Pagine: 301
Anno: 2018











Sono un pò in ritardo con la recensione di questo libro che dal titolo si direbbe prettamente natalizio, ma non mi è stato proprio possibile farla prima causa feste e malanni successivi xD 
Detto questo, in realtà, anche se la storia si svolge intorno al periodo di natale, non vedo nessun motivo valido per non leggerlo durante gli altri mesi dell'anno, anche perchè vengono affrontati temi importanti e sempre presenti.


Il primo personaggio che conosciamo è Kieran, un ragazzino che ha la mania di contare i passi e che, come sempre, viene perseguitato da Cody. Per cercare di sfuggire al bullo, Kieran si addentra nel bosco, un posto dal quale gli avevano detto di stare lontano, ma sarà proprio qui che incontrerà per caso un cane che lo aiuterà in tutti i sensi. 

...Il lungo muso grigio gli diede una spinta, per invitarlo a rimettersi in piedi. Il ragazzo si alzò, spazzando via con la mano i frammenti di foglie e rami che gli si erano attaccati ai vestiti, si guardò intorno.
"Sai portarci fuori di qui?"
Il cane drizzò la testa, come ad ascoltare qualcosa, e si girò nella direzione da cui era venuto, poi si fermò e guardò indietro, come ad aspettare che il ragazzo lo seguisse...

La storia di Kieran e del cane in cui si è imbattuto ruoterà tutta intorno alla sua famiglia, composta dal fratello e la sorella, dalla mamma che si è separata dal marito e dal nonno che li ha accolti nella sua casa e che continua ad organizzare appuntamenti al buio alla figlia, Renee Richardson. Quest'ultima, dopo l'ultimo appuntamento finito male, decide di smetterla con questi appuntamenti combinati e per caso, invece, incrocerà un uomo che inaspettatamente entrerà nelle loro vite.

..."Colloquio con la maestra, eh? Non sembra neanche che abbia l'età per avere un figlio a scuola."
Renee rispose alle false adulazioni scuotendo il capo.
"L'età è più che sufficiente" rispose. "E ne ho tre di figli, non uno."
"Hum. Forse sono i capelli." Indicò. "Mi piace il rosa."
Si toccò la frangetta, a disagio.
"Faccio la parrucchiera. Le due cose vanno a braccetto."
"Beh, le stanno bene" disse l'uomo. "Forse anch'io starei meglio con i capelli rosa."...


Tutto il racconto è incentrato sulla disabilità emotiva, sui disturbi dell'apprendimento che un bambino, in questo caso Kieran, può avere, su come molte persone, ragazzi e adulti, non comprendano questo tipo di problematiche, anzi ne approfittano a proprio vantaggio e su come la presenza di un animale può aiutare in questi casi. 
Ho letto "Il cane che arrivò a Natale" molto velocemente grazie alla sua scorrevolezza, la storia narrata è molto carina e a primo impatto semplice, ma al suo interno si scoprono pian pian elementi interessanti che l'Autrice ha voluto mettere in evidenza.



mercoledì 2 gennaio 2019

Recensione "Gatta ci cova. Mistero di Natale all'ombra delle terme" di Maurizio Castellani



Titolo: Gatta ci cova. Mistero di Natale all'ombra delle terme
Le indagini di Marco Vincenti vol. 3
Autore: Maurizio Castellani
Pagine: 153
Anno: 2018













Dopo "Vendemmia rosso sangue" continuano le indagini di Marco Vincenti insieme ai suoi amici e al maresciallo Bevacqua in "Gatta ci cova", terzo racconto giallo della serie dedicata per l'appunto a Marco Vincenti.

Dopo un breve prologo in cui ci vengono accennati gli avvenimenti seguiti al caso dell'ucraino, sia per quanto riguarda Marco sia Grazia sia i suoi carissimi amici, ci troviamo nel periodo natalizio e precisamente la storia inizia venerdì 14 dicembre con una cena in albergo alla quale partecipano oltre a Marco, Andrea e Piero anche il maresciallo, Grazia e Paola, la proprietaria di un bar di cui il Bevacqua sembra essersi invaghito.

... "Mi spieghi, Marco, cosa c'entra la Paola con la cena di stasera? E perchè hai invitato anche me? Il venerdì sera non è il tuo giorno "intoccabile"? Sono tre mesi che il venerdì mi lasci da sola in albergo, e ora tutto a un tratto cambi idea e mi inviti alla vostra "immancabile e privata cena"... Ma non solo, inviti anche la Paola, che si troverà costretta a lasciare il bar in mano al figlio, il quale, immagino, avrà tirato una carrettata di imprecazioni quando è venuto a sapere che il giorno più faticoso della settimana si sarebbe trovato da solo dietro il bancone".
"Niente di particolare, Grazia, è che mi sono stancato di andare sempre fuori a cena, e poi sentivo la mancanza della mia cucina, tutto qui"....

Durante la cena Marco accenna a Corrado della scomparsa improvvisa della signora Maria, una donna anziana molto conosciuta in paese, così come gli era stato riferito quella mattina da Grazia che a sua volta lo aveva saputo dal macellaio, per cui il giorno dopo il maresciallo si reca a casa della signora per verificare, ma non essendoci stata nessuna denuncia egli non può fare granchè, quindi Marco e i suoi amici si mettono in moto...

... "Bene, da dove cominciamo Marchino?" chiese Piero.
"Direi che potreste incominciare chiedendo informazioni ai vicini di casa, poi ci ritroviamo qui in albergo e tiriamo le somme. Credo proprio che qualche cosa salterà fuori".
"Come fai a esserne così sicuro?" domandò Piero.
"Più che una sicurezza è una speranza, e la speranza nasce dal fatto che mia nonna, rimasta sola dopo la morte di mio nonno, aveva stretto un'amicizia molto forte con la vicina di casa, e le due donne, entrambe ultra settantacinquenni, si fidavano l'una dell'altra tanto da scambiarsi le copie delle rispettive chiavi dell'abitazione..."...

Un caso che all'inizio non sembra eclatante, ma che con il passare dei giorni diventa sempre più ingarbugliato fin quando grazie alle doti investigative dei 3 amici, ma soprattutto grazie all'ingegno di Marco Vincenti, troverà la sua soluzione. 


Anche qui ritroviamo ancora una volta lo stile ironico dell'Autore, la compagnia di personaggi simpatici, allegri, che continuano a prendersi in giro bonariamente e che amano condividere il buon cibo. Quest'ultimo mi è sembrato stavolta ancor più presente che nello scorso racconto, ci sono addirittura delle ricette riportate all'interno del volume.

Oltre ai piccoli bisticci tra amici, ho apprezzato molto anche il rapporto che si instaura con la Grazia, le battute che lei e Marco si scambiano, ma non ho gradito ciò che Marco farà ad un certo punto del racconto e che non posso ovviamente rivelarvi.

Si tratta, quindi, di un giallo che si divora, sicuramente molto piacevole come le altre opere dell'Autore che ho avuto il piacere di leggere.