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lunedì 25 marzo 2019

Recensione "L'annusatrice di libri" di Desy Icardi



Titolo: L'annusatrice di libri
Autore: Desy Icardi
Editore: Fazi
Pagine: 407
Anno: 2019














"L'annusatrice di libri" mi ha colpito fin da subito. E' stato, infatti, il mio primo libro preordinato. Sono stata attirata non tanto dalla trama, che non avevo neanche letto, quanto dal titolo e dalla copertina. 

La storia è ambientata nel 1957 a Torino dove Adelina, una ragazzina di quattordici anni, si è trasferita per volere dei genitori e adesso vive a casa di sua zia Amalia, una vedova ricca, ma estremamente avara.
La narrazione ha inizio a scuola dove Adelina è stata interrogata dal temutissimo professore, il reverendo Kelley, e ha fatto scena muta. La citazione del prof. "Tutte le brave scolare si somigliano, ogni scolara somara è somara a modo suo" provoca delle risatine tra le compagne di Adelina che spesso la prendono in giro per la sua incapacità di apprendimento, tra le altre cose. Adelina, infatti, da quando si è trasferita a Torino sembra avere alcune difficoltà a leggere, non riesce più a studiare come prima...

...Ogni sera, nel suo letto, Adelina aveva divorato con grande soddisfazione decine e decine di pagine: perchè da quando si era trasferita a Torino non ne era più capace? Era sempre stata una buona studentessa, ora invece per ricordarsi le lezioni doveva ricorrere a sciocchi espedienti, come farsele risuonare nella mente dozzine di volte così come le aveva udite dagli insegnanti o inventare filastrocche in rima simili a quelle con le quali i bambini memorizzano i giorni della settimana e i mesi dell'anno...

Quando poi a casa di Luisella, una sua compagna, inizierà a sentire strani odori scoprirà di essere in grado di leggere con l'olfatto, una fantastica capacità che le permetterà di divorare diverse opere molto importanti. Tuttavia, ci saranno dei problemi, soprattutto quando la sua capacità verrà scoperta dal padre di Luisella, un notaio all'apparenza ricco e affascinante, amante di testi antichi con la fissazione per il famoso manoscritto Voynich...



Un personaggio, quello del notaio, che inizialmente stavo apprezzando molto per il modo in cui aveva accolto Adelina, ma che ho disprezzato quando si inizia a comprendere il suo vero carattere e le sue manie che lo hanno portato a compiere azioni folli. In una di queste follie, la principale protagonista del romanzo, sarà in un primo momento affiancato dal reverendo Kelley, altro personaggio che disdegnavo, ma che invece si è rivelato molto umano. 

Alla storia di Adelina, che con la sua passione e la sua voglia di annusare e leggere libri incarna perfettamente l'immagine di ognuno di noi, lettori voraci, si mescolano le vicende passate e presenti di sua zia Amalia, una donna che si era trasferita a Torino con lo scopo di fare un buon matrimonio e che aveva iniziato a lavorare in una modisteria per poi ritrovarsi in un teatro.

... "Ripeto, cara", riprese l'uomo con voce dolce, "devi dare il meglio di te. Stasera il pubblico è difficile".
Per quanto il capocomico edulcorasse la sua richiesta, 'dare il meglio' significava soltanto mettere il più possibile in mostra gambe e didietro. Il compito di Amalia era di affiancare il mago nei suoi numeri, e anche se collaborare alle 'Grandi Illusioni' - come la donna segta in due o la donna scomparsa nell'armadio cinese - richiedeva una certa pratica, i più grandi consensi li riceveva quando, dopo la riuscita di un trucco, camminava verso il proscenio e distendeva le braccia verso il mago per richiamare l'applauso...

Conosceremo, quindi, anche Amalia molto da vicino ripercorrendo passo passo tutta la sua vita e arrivando infine a scoprire una personalità molto diversa da quella che ci aspettavamo.

Questi e altri personaggi popolano L'annusatrice di libri, un romanzo che ho letto con molta curiosità e che ho trovato sicuramente carino, soprattutto ho apprezzato gli innumerevoli rimandi letterari, anche se talvolta avevo paura di incappare in qualche spoiler. Vengono, infatti, citati diversi classici che devo ancora leggere. E' una lettura piacevole, semplice, da leggere senza grandi pretese.


lunedì 18 marzo 2019

Recensione "Il cavaliere d'inverno" di Paullina Simons



Titolo: Il cavaliere d'inverno
Autore: Paullina Simons
Editore: Rizzoli
Pagine: 700
Anno: 2003











Dopo averne sentito tanto parlare ero molto curiosa di leggere "Il cavaliere d'inverno", per cui lo avevo inserito in wishlist e a Natale mi è stato regalato da mio padre. Volevo leggerlo prima che arrivasse la primavera e quindi è stata una delle prime letture di marzo.


Tutto inizia una mattina d'estate quando alla radio Tatiana insieme alla sua famiglia ascolta il generale Molotov annunciare che la Germania ha invaso la Russia. E' il 1941, ci troviamo a Leningrado e nessuno allora pensava che la guerra li avrebbe condotti a una situazione tanto estrema. 


...Il cambiamento la eccitava. L'ignoto la attraeva. Una volta, quando aveva otto anni, era stata a Mosca. Ma non contava. Mosca non era esotica. Non era l'Africa o l'America. Non era nemmeno gli Urali. Era solo Mosca. A parte la Piazza Rossa, non c'era niente di bello...

Tatiana viene mandata a fare scorta di provviste di cibo e grazie a questo incarico incontrerà un soldato, Alexander. Tra il giovane ufficiale e Tatiana scatta subito qualcosa, ma i due ancora non sanno che il loro amore sarà ostacolato per vari motivi...

...Tatiana rassettò le pieghe del vestito e accarezzò con le dita le rose ricamate. Si aggiustò i sandali chinandosi avanti in mezzo ai sedili. A ogni fermata sperava che il soldato non scendesse. Lui non scese. Sedeva tranquillo e guardava fuori dal finestrino. Ogni volta che si voltava, Tatiana poteva giurare che la stesse osservando...

Quando ho iniziato a leggere "Il cavaliere d'inverno" non riuscivo a comprendere perchè tante persone amassero questa storia, ma dopo le prime cento pagine tutto diventa molto travolgente. Vi ho riportato molto poco della trama perchè è la storia di un amore proibito, di un amore puro che va assaporato lentamente e personalmente, che nasce e cresce sullo sfondo di una guerra, parte centrale del romanzo. Ad un certo punto mi sono talmente appassionata che senza accorgermene si erano fatte le cinque del mattino.

Dopo questa parte assolutamente coinvolgente iniziano ad esserci, a mio avviso, i primi problemini: alcuni personaggi sono troppo irritanti, in primis Tatiana che diventa fastidiosa ed esasperante, soprattutto verso la fine del racconto e varie scene mi facevano saltare i nervi per l'ottusità dei personaggi. Tuttavia, ciò che ho odiato più di ogni altra cosa è stata la parte alla "50 sfumature" che ho trovato noiosa, piena di frasi assurde, ridicole e banali che hanno rovinato quello che poteva essere davvero un gran bel romanzo.
Per fortuna nell'ultimo capitolo la storia si riprende altrimenti credo che lo avrei senz'altro abbandonato.

Per quanto riguarda il finale... per me era assolutamente perfetto cosi! E invece noi sappiamo che c'è un seguito purtroppo (Tatiana&Alexander e ll giardino d'estate), ma io non continuerò la serie perchè mi è stato riferito che nel secondo libro sono presenti delle parti che ho già disprezzato in questo. 



domenica 17 marzo 2019

Segnalazione "L'ultima chance..." di Ilaria Vecchietti


Buongiorno e buona domenica lettori!

Oggi vi segnalo un breve racconto da poco pubblicato da 

Ilaria Vecchietti


"L'ultima chance..."

TITOLO: L’ultima chance…
AUTORE: Ilaria Vecchietti
EDITORE: Self publishing con Amazon
DATA DI PUBBLICAZIONE: 13 marzo 2019
GENERE: Racconto narrativa generale / Contemporaneo / Romance / Fantascienza Apocalittica
PREZZO CARTACEO: 5,00€
PREZZO EBOOK: 0,99€
NUMERO DI PAGINE: 88


Trama


Avete mai vissuto un amore impossibile?

 E nonostante questa consapevolezza gli siete stati sempre vicino, soffrendo in silenzio?

A Irene è successo, eppure sono stati gli anni più belli della sua vita.

Ora è riuscita a tornare a casa, tutto solamente per rivedere il suo unico grande amore.




Biografia Autrice 


Ilaria Vecchietti è nata il 19 Agosto 1988 in provincia di Vercelli, nella bella Valsesia, una lunga vallata percorsa dal fiume Sesia fino ai piedi del Monte Rosa.
Diploma di Ragioniere e Perito Commerciale, Laurea in Scienze dell’Amministrazione e Consulenza del Lavoro con una tesi in Diritto Penale del Lavoro.
Grazie a sua mamma è cresciuta in mezzo ai libri. Fin da piccola, quando le raccontava le fiabe, ha fatto in modo che si appassionasse alla lettura.
Legge diversi generi, ma il suo preferito è il fantasy, in tutte le sue sfumature.
Ha scoperto per caso che le piace anche scrivere, e da quando l’ha scoperto non si è più fermata nell’inventare storie e avventure.

Il suo romanzo d’esordio è L’Imperatrice della Tredicesima Terra (2016), edito Aletti Editori.
Si tratta di un fantasy autoconclusivo dove la protagonista, oltre salvare il suo mondo, deve ritrovare se stessa.
Da giugno 2016 ha aperto un blog letterario dal nome Buona lettura, dove pubblica principalmente recensioni dei libri che legge, ma non solo, segnala le nuove uscite (sia da parte di case editrici e sia di autori esordienti autopubblicati) e anche eventi librosi o interviste.
Il 24 luglio 2017 in collaborazione con Claudia Piano (autrice di molti romanzi, fra cui spicca Armonia Saga) e altri autori, ha pubblicato una raccolta di racconti fantasy facente parte del mondo di Armonia Saga, dal titolo Un giorno ad Armonia, (il suo racconto si intitola: La Sinfonia Incatenante).
Il racconto prende in prestito i personaggi inventati da Claudia e li porta in un mondo nuovo.
A novembre 2017 pubblica tramite Amazon il secondo romanzo fantasy: L’Isola dei Demoni.
Un'altra storia autoconclusiva dove le vite di vari personaggi si intrecciano e, superando il loro passato, dovranno salvare la loro terra.
Il 21 luglio 2018, sempre in collaborazione con Claudia Piano, esce la seconda raccolta di racconti fantasy Un giorno ad Armonia – Vol. 2 (il suo racconto si intitola: La Valle del Tempo Perduto).
Prendendo ancora in prestito i personaggi della saga di Armonia, Ilaria li coinvolge in una ricerca miracolosa per salvare il mondo della Musicomagia.

L’ultima chance… è il primo racconto di Ilaria che si discosta totalmente dal genere fantasy da lei prediletto e si avvicina al romance, sotto forma prevalente di un lungo monologo della protagonista, anche se il finale appartiene alla fantascienza apocalittica. Il tema principale rimane in ogni caso l’amore che vince su ogni cosa.


lunedì 11 marzo 2019

Recensione "Il nome della rosa" di Umberto Eco



Titolo: Il nome della rosa
Autore: Umberto Eco
Editore: Bompiani
Pagine: 442
Anno: 1988











"Il nome della rosa" è uno di quei libri che ho in libreria da molto tempo, ma che non mi decidevo mai ad affrontare. Finalmente, con l'idea di vedere la serie tv che ne è stata tratta, il libro mi ha letteralmente chiamato e in una settimana sono riuscita a terminare questo capolavoro. Non è stato semplice, lo stile sicuramente non aiuta, ma ciò che porta il lettore a proseguire fino alla fine è la curiosità, la voglia di scoprire quale mistero si cela dietro a tutto. Per questo motivo, se volete leggerlo, vi consiglio di farlo prima di vedere la serie tv o il film (io non ho ancora visto neppure il film), altrimenti sapreste già come si conclude la storia e il portare a termine una lettura così corposa risulterebbe più difficile.

L'opera si apre con una sorta di prefazione in cui l'Autore ci spiega come nel 1968 abbia avuto tra le mani un libro di un certo abate Vallet, Il Manoscritto di Adso da Melk. Questo riproduceva fedelmente un manoscritto del XIV secolo trovato nel monastero di Melk. 


Adso, il protagonista di questa intricata storia, racconta come insieme al proprio maestro, Guglielmo da Baskerville, frate francescano, si recò in un monastero benedettino del nord Italia nel novembre del 1327. 


Come ci inerpicavamo per il sentiero scosceso che si snodava intorno al monte, vidi l'abbazia. Non mi stupirono di essa le mura che la cingevano da ogni lato, simili ad altre che vidi in tutto il mondo cristiano, ma la mole di quello che poi appresi essere l'Edificio. Era questa una costruzione ottagonale che a distanza appariva come un tetragono (figura perfettissima che esprime la saldezza e l'imprendibilità della Città di Dio), i cui lati meridionali si ergevano sul pianoro dell'abbazia, mentre quelli settentrionali sembravano crescere dalle falde stesse del monte, su cui s'innervavano a strapiombo.

Guglielmo era stato inviato al monastero dall'imperatore per sostenere le tesi pauperistiche in un convegno che sarebbe stato lì indetto tra i francescani e i delegati della curia papale. Poco prima di questo avvenimento, però, al monastero iniziarono ad esserci una serie di morti. Il primo monaco ritrovato fu Adelmo e l'abate preoccupato che la cosa potesse ritorcersi contro di lui chiese a Guglielmo, ex inquisitore, di indagare sulle cause di questo inaspettato decesso. Non sarà un compito semplice anche perchè nei giorni successivi altri monaci verranno ritrovati morti e tutti sembrano sospettare della venuta dell'Anticristo.
Guglielmo ebbe il permesso dall'abate di interrogare tutti e di circolare liberamente per l'abbazia, ma c'era un luogo in cui non gli era permesso entrare, a lui come a tanti altri, ovvero la biblioteca.


"Bene" disse allora Guglielmo, "potrò porre domande ai monaci?"
"Potrete."
"Potrò aggirarmi liberamente per l'abbazia?"
"Ve ne conferisco facoltà."
"Mi investirete di questa missione coram monachis?"
"Questa sera stessa."
"Comincerò però oggi, prima che i monaci sappiano di cosa mi avete incaricato. E inoltre desideravo da molto, non ultima ragione del mio passaggio qui, visitare la vostra biblioteca, di cui si parla con ammirazione in tutte le abbazie della cristianità."
L'Abate si alzò quasi di scatto, col viso molto teso.
"Potrete aggirarvi per tutta l'abbazia, ho detto. Non certo per l'ultimo piano dell'Edificio, nella biblioteca."
"Perchè?"
"Avrei dovuto spiegarvelo prima, e credevo che lo sapeste. Voi sapete che la nostra biblioteca non è come le altre..."



Non posso certamente definire questo libro un thriller storico perchè sarebbe assolutamente riduttivo e non lo consiglierei se avete intenzione di approcciarvi a Il nome della rosa pensando che di questo si tratti. Il testo, infatti, oltre ad essere pieno di storia e di mistero è anzitutto molto filosofico. Ci sono pagine e pagine in cui ci si addentra in discorsi complessi, ci sono frasi lunghe quasi due facciate piene di descrizioni e spiegazioni e, addirittura, ci sono parti scritte in latino.
Non è, quindi, un opera che tutti possono apprezzare, secondo il mio parere, ma è uno di quei libri che vanno affrontati nel momento giusto così come è uno di quei libri da leggere con calma e attenzione. 
Personalmente all'inizio ho avuto paura di non riuscire ad arrivare alla fine, mi spaventavano molto le innumerevoli e interminabili parti filosofiche, ma senza di esse il testo non avrebbe assolutamente lo stesso valore. 
E' un'opera piena di nozioni, molto interessante dal punto di vista moralico-religioso, porta infatti a porsi molte domande sull'argomento oltre che a fornirci conoscenze di cui io ero del tutto all'oscuro. Senza ombra di dubbio è uno di quei libri da rileggere più volte per comprenderlo appieno in tutte le sue sfaccettature.



mercoledì 6 marzo 2019

Recensione "Shutter Island" di Dennis Lehane



Titolo: Shutter Island. L'isola della paura
Autore: Dennis Lehane
Editore: Piemme
Pagine: 346
Anno: 2015










Anni fa, per caso, mi era capitato di vedere il film tratto dal libro "Shutter Island" e lo avevo adorato perchè fino alla fine non si capiva nulla e io amo i film di questo genere. Non ricordando quasi niente, però, ero molto curiosa di leggere il libro e approfittando del fatto che in uno dei punti della #readersforpassionchallenge di febbraio era richiesta la lettura di un libro di cui si era visto il film ho deciso di leggerlo.


Ci troviamo nell'anno 1954 quando Teddy Daniels, un agente federale, viene inviato a Shutter Island. Qui si trova un'ospedale psichiatrico, l'Ashecliffe Hospital, dove sono tenuti in cura psicopatici criminali molto pericolosi. 

"L'edificio che vedete alle mie spalle, a destra, ospita il padiglione A. Il padiglione B, ovvero la sezione femminile, è alla mia sinistra. Quanto al padiglione C, si trova oltre gli scogli, direttamente dietro questo comprensorio e gli alloggi del personale, in quello che una volta era Fort Walton. L'accesso al padiglione C richiede un'autorizzazione scritta e la presenza congiunta del direttore e del dottor Cawley. E' chiaro?"

Una di loro, Rachel Solando, è riuscita, non si sa come, a fuggire e Teddy è stato chiamato per ritrovarla. Teddy sarà affiancato nella sua ricerca da Chuck Aule, un nuovo collega con cui riuscirà a costruire un rapporto di fiducia, ma niente è quel che sembra a Shutter Island. L'indagine proseguirà a vuoto, tutti sembrano nascondere qualcosa, gli interrogativi aumentano giorno dopo giorno e per di più un uragano impedirà qualsiasi collegamento con il resto del mondo. 

"Hai mai visto una cosa simile" disse Chuck quando ormai si trovavano all'interno e osservavano l'isola in preda all'ira della natura. Il vento aveva preso consistenza per via delle foglie, dei rami, dei sassi e della pioggia, e grugniva come un branco di cinghiali, spezzando la terra.
"Mai" disse Teddy, e si allontanarono dall'entrata.


Devo dire che fino a metà libro mi sembrava tutto molto "normale", nel senso che la storia proseguiva tranquillamente senza particolari colpi di scena, quasi in modo piatto, per cui non mi stava facendo impazzire. Da metà libro in poi, invece, finalmente le cose si fanno interessanti. Ci si inizia a porre domande, a cercare di capire se ciò che si è letto corrisponde alla realtà o meno, se i personaggi sono reali e ci si inizia a chiedere da che parte stia la verità. Fino alla fine non sapevo a chi credere e sono rimasta anche un pò delusa perchè speravo fosse il contrario di ciò che in realtà era.

Comunque è un libro molto scorrevole, anche se nella prima parte non succede nulla di eclatante, la lettura prosegue facilmente e quando ci si inizia a porre diversi quesiti diventa molto più interessante e coinvolgente.