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lunedì 10 luglio 2017

Recensione "La morgia indiscreta" di Elvira Delmonaco Roll

Titolo: La morgia indiscreta
Autore: Elvira Delmonaco Roll
Editore: Kimerik
Anno: 2017
Pagine: 256


Trama


Molise, Pietracupa: mentre tutto il Paese si sta preparando all'unificazione d'Italia, in questo piccolo borgo qualcosa sconvolge la quiete e la serenità paesana. Un alone di mistero avvolge tutta la storia, che appassiona e fa provare empatia per quel ragazzo che non ha mai voluto fare il prete, per quella mamma che nessuno conosceva davvero, per quella ragazzina, chiusa al mondo e circondata dal silenzio. Tornato in paese, Annibale scopre la tragica quanto oscura morte dello zio, don Nicola. La ricerca della verità lo accompagnerà sempre negli anni, anche quando riesce a lasciare il paese e ad andare in città per cercare di avverare il suo sogno: intagliare figure nel legno. Tra verità nascoste, matrimoni combinati e corruzione, l'autrice ci descrive la vicenda di tanti personaggi, ma anche l'amore di due giovani che la vita ha messo sovente a dura prova.

Recensione


"La morgia indiscreta" è un libro, edito dalla casa editrice kimerik, dell'autrice Elvira Delmonaco Roll, che ha precedentemente scritto anche un libro di racconti intitolato "L'ombra della Morgia", presentato al Salone del Libro di Torino e a Sanremo nel 2015.

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"La morgia indiscreta" narra una storia che si svolge nel paesino della famiglia paterna dell'autrice ovvero Pietracupa, un piccolo paese del Molise. Ho voluto leggere questo libro proprio per questo motivo perchè essendo io del Molise mi piace molto ritrovare ambientazioni che potrei conoscere (magari anche solo di nome) o che mi permettono di apprendere la storia di alcuni posti della mia regione.


Prima di iniziare la lettura del libro, l'autrice ci avverte che la storia da lei narrata prende spunto da un'antica diceria e da racconti della sua infanzia, ma i personaggi e gli avvenimenti comunque non si riferiscono a persone reali o fatti realmente accaduti. Questo ovviamente l'ho trovato ancora più stimolante, vista la mia passione per le storie vere, ma anche per quelle che si ispirano a storie vere.

La storia parte dal 1852 con Don Nicola, il parroco del paese, che, come tutte le sere, si gode il fresco venticello sul terrazzino di casa sua. La sua casa, nel paese basso, ha alle sue spalle la Morgia, una grande rupe che per secoli ha fornito materiale per le costruzioni dell'uomo. Come tutte le sere, Erminia, la sorella, gli porge un bicchiere di vino che il parroco inizia a sorseggiare non sapendo che sarà l'ultimo della sua vita. La brusca morte di Don Nicola cambierà la vita di Annibale, figlio di Erminia, che tornato in paese dopo il seminario e conosciuta la sorte dello zio si vede costretto a restare per accudire la madre e inizia a lavorare. Il suo sogno, che non era assolutamente quello di diventare prete come avrebbe voluto la sua famiglia, lo porterà poi a Roma, anche se non sarà proprio una passeggiata come lui si aspettava. A Pietracupa lascerà intanto Susanna, la figlia sorda e muta della "strega" che si è completamente innamorata del giovane Annibale e che aspetta con ansia il suo ritorno.


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E' la storia di una piccolo paese dove tutti sanno tutto di tutti, dove le persone origliano per poi mettere al corrente il resto della gente su che cosa è accaduto quel giorno, dove le persone sono superstiziose, dove le mogli sono viste unicamente come simboli di procreazione e i mariti sono molto più liberi. E' un racconto che in alcune parti mi ha dato da pensare per come venivano trattate le donne a quei tempi, ma allo stesso tempo è una storia che mi è piaciuta, soprattutto ho amato il personaggio di Annibale, che si differenzia dal resto della gente del suo paese e mostra molta più intelligenza. L'unica cosa è che procede un pò tutto lentamente, per quanto mi riguarda, avrei preferito un pò più di ritmo in alcune parti del testo.


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