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giovedì 2 marzo 2017

Recensione "Indagini senza indizi" di Massimo Lugli

Titolo: Indagini senza indizi
Autore: Massimo Lugli
Editore: Newton Compton
Anno: 2015
Pagine: 512


Trama


Tre omicidi che non sembrano collegati tra loro e il ritrovamento di un cadavere sulla spiaggia: due casi complicati per il vicequestore Marcello Mastrantonio. Gruppi di bambini che combattono una guerra feroce per la sopravvivenza in uno scenario urbano che sembra apocalittico. La vacanza esotica di due coppie nell'arcipelago malese si trasforma in incubo dopo un naufragio, che li costringerà ad affrontare una minaccia che sembra arrivare dalla preistoria. L'omicidio di un pregiudicato a Capodanno: un regolamento di conti o uno scenario molto più inquietante?

Recensione


Ci ho messo un pò per decidermi a leggere questo libro, perchè sinceramente non mi ispirava granchè. Me lo avevano regalato i miei genitori almeno un anno fa, ma forse anche di più e hanno preso diciamo un libro a caso visto che loro non sono amanti della lettura e non sanno neanche qual è il mio genere preferito (anche se io leggo un pò di tutto in realtà).


Dopo aver iniziato a leggere il primo racconto mi sono amaramente pentita di non averlo fatto prima!

In "L'istinto del lupo" troviamo Lapo che è un ragazzino appartenente a una famiglia benestante. A scuola subisce le angherie di alcuni bulletti che gli rubano sempre la merenda fin quando "Lapo" diventerà "Lupo" e gliela farà pagare cara. La sua trasformazione avverrà grazie all'incontro con Tamoa, un barbone. con il quale inizierà a passare sempre più tempo e che gli insegnerà a difendersi o, forse, sarebbe meglio dire a uccidere.
Nel secondo racconto, "La legge di lupo solitario", c'è sempre Lupo come protagonista che ormai è diventato un barbone a tutti gli effetti ed è rispettato e temuto da tutti.

Nel terzo e nel sesto racconto, rispettivamente "La lama del rasoio" e "Mutt e Jeff", il vicequestore Marcello Mastrantonio è alla prese con dei casi di omicidio che puntualmente avvengono in estate poco prima delle sue vacanze. Questi due probabilmente sono i racconti che io assocerei maggiormente al genere giallo.

Il quarto racconto, "Sangue color ruggine", è quello che mi è piaciuto di meno. Tutti questi racconti si possono trovare anche singolarmente e ho visto che sulla copertina di Sangue color ruggine c'è scritto "thriller". Secondo me del thriller ha ben poco, per non dire niente. E' un brevissimo racconto ambientato in una città svuotata (non si capisce bene per cosa), che ha come personaggi dei bambini che si sono riuniti in gruppi per riuscire a sopravvivere.



"Non tornerete a casa" è un altro brevissimo racconto in cui due coppie, che vengono lasciate in mare aperto, cercano di sopravvivere nuotando e cercando terra, Nonostante il racconto sia davvero molto breve ha un ritmo incalzante e avvincente che mi ha appassionato parecchio.

Infine, in  "Spari di mezzanotte" troviamo Bruno Cavallone che viene interrotto nel bel mezzo degli spari di mezzanotte da una telefonata che gli annuncia un omicidio. Nonostante sia una storiella carina, il fatto che l'autore racconti il tutto in terza persona (a differenza degli altri racconti) secondo me stona un pò con il resto del libro.

Tra tutti, comunque, devo dirvi che i miei preferiti sono stati assolutamente i primi due racconti ovvero quelli che hanno per protagonista "Lupo". Non sono proprio dei gialli, ma secondo me sono scritti in maniera perfetta. Ho adorato il protagonista, mi è piaciuto tantissimo come lo scrittore lo ha fatto crescere, ma soprattutto mi sono piaciute le ambientazioni scelte che non avevo mai trovato in un libro. E' un'opera che ho letto velocemente perchè nel complesso mi ha coinvolto totalmente e quindi ve lo consiglio assolutamente.



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