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mercoledì 17 ottobre 2018

Recensione "(15)" di Luigi Pucci



Titolo: (15)
Autore: Luigi Pucci
Editore: Aletti
Pagine: 104
Anno: 2017











Quando l'Autore mi ha chiesto se volevo leggere il suo libro, ho risposto subito affermativamente dopo aver letto le uniche righe riportate in quarta di copertina:

"Ma che si rischia veramente?" si chiedeva David quella notte, tra un bicchiere di vodka e un grosso e puzzolente sigaro cubano.
"Cosa si rischia a prendere in mano lo scettro della vita?"

Mi hanno colpito e senza sapere nient'altro mi sono immersa nella lettura. Per motivi personali, ci ho messo un pò a finirlo, ma posso assicurarvi che si legge in una serata tutto d'un fiato perchè la storia è divertente, scorrevole, affascinante e fino alla fine non saprete dove vuole andare a parare, non capirete che genere di racconto aspettarvi, per cui vi consiglio di buttarvici ad occhi chiusi tanto non rimarrete delusi!


David, il nostro protagonista, è un biologo che passa le sue giornate in laboratorio. La storia inizia proprio con lui, stanco della giornata appena passata, che si gira e rigira nel letto ponendosi delle domande sulla vita che sembra essere insignificante. Quella sera non c'è neanche Kristina, la ragazza incontrata per caso che poi diverrà sua moglie perchè a quanto pare era scritto già prima che succedesse, ma questo lo capirete poi... Da qui inizia il racconto del suo incontro con Kristina e sembra che tutto ruoti intorno a questo, ma a un certo punto la storia prende una piega completamente inaspettata. A David capiteranno cose inimmaginabili, eventi inspiegabili che lo porteranno infine ad abbandonare tutte le sue certezze per aprirsi al cambiamento, per iniziare un nuovo percorso...

"Gli occhi dei due signori si incontrarono per un istante. Dimitri si alzò dalla sua poltrona accingendosi a prendere un piccolo libro dallo scaffale a fianco. Lo afferrò e lo avvicinò alle mani di David.
"Lo prenda mio caro. Lo consideri un dono per la sua rinascita."
"Rinascita?" pensava, "ma quale rinascita? Ma che diavolo dice costui? Ma dove sono finito per l'ennesima volta? Voglio scappare! Voglio il mio triste laboratorio! Dove sei Arturo?!"
L'orologio a pendolo, in fondo alla stanza, scoccava la mezz'ora appena passata.


David è un uomo come tanti, un uomo che vive una vita piatta, sempre uguale e che di notte continua a riflettere sui suoi problemi e sulle sue insicurezze. Si ritrova ad affrontare cose che non avrebbe mai pensato potessero accadere nella sua esistenza fino ad arrivare alla presa di decisione che lo condurrà verso la strada del cambiamento. Ed è solo alla fine di questa storia che comprenderete il senso di tutto.

Certamente è un libro che vi consiglio, oltre che per la sua enigmaticità, che lo rende particolare, anche perchè si nota come l'Autore abbia fatto un interessante lavoro di ricerca in diverse parti del racconto ed è una cosa che in un buon libro non deve mancare. A fine lettura sono rimasta davvero entusiasta però c'era una cosa che nella mia ignoranza non ero riuscita a comprendere ovvero il titolo di questo libro "(15)". Ho chiesto delucidazioni all'autore e vi riporto qui sotto la sua breve spiegazione perchè credo siano notizie molto interessanti che pochi conoscono.

Il numero 15 trova il suo significato, parallelamente, in diverse e distinte epoche e tradizioni. Concettualmente, tuttavia, gli viene attribuito sempre lo stesso, ovvero quello di Rinascita intesa come una sorta di Risveglio Spirituale. Ti elenco degli esempi:

  • occorrono 15 giorni, alla Luna, per passare dal novilunio al plenilunio. Dal buio totale alla luce piena.
  • nella religione Cristiana rappresenta un messaggio importante. I "nostri Angeli” ci consigliano di apportare modifiche nella nostra vita. Un incoraggiamento e una guida per portare beneficio a noi e a chi ci circonda.
  • il pensiero alchemico lo inserisce, senza dubbio, nel suo significato più forte. Rinascita a una nuova vita spirituale.
  • nella Bibbia, nel Vecchio Testamento, troviamo un passaggio in cui la Vergine Maria, per salire al Tempio di Gerusalemme, salirà proprio 15 gradini.


Come hai notato, ho inserito il numero 15 all’interno di due parentesi tonde. Sempre nel linguaggio alchemico rappresentano la circolarità intesa come la perfezione della Luna e dei pianeti. Storicamente, l’Universo veniva rappresentato come una struttura circolare. 

Nel 1300, un grande artista di nome Giotto, per dare prova delle sue abilità disegnò un cerchio perfetto. Un piccolo aneddoto per accompagnarti nel concetto per cui, anche nella storia dell’arte, la circolarità rappresentava la perfezione.


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