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lunedì 15 maggio 2017

Recensione "La linea del destino" di Daniela Tresconi

Titolo: La linea del destino
Autore: Daniela Tresconi
Editore: Panesi Edizioni
Pagine: 106
Anno: 2017


Trama


Arcola è un tipico borgo arroccato che si affaccia sulla Vallata del Magra. Il suo Castello e la sua Torre Pentagonale da millenni osservano silenziosi le vicende delle genti che lo abitano. Valentina arriva in paese alla ricerca della tranquillità, ma ben presto tutte le sue scientifiche certezze verranno scosse da inquietanti e quanto mai misteriose sensazioni. Tre donne, tre epoche e tre mondi completamente diversi, eppure legati da un unico indissolubile destino e dal mistero di un atroce delitto. Quanto tempo per scoprire che non si può sfuggire a se stessi e che la fine spesso è solo un altro inizio?

Recensione


Grazie ad un giveaway molto fortunato (è stata la prima volta che ne vincevo uno) ho avuto la possibilità di leggere "La linea del destino" di Daniela Tresconi, autrice che vi avevo segnalato non molto tempo fa. Devo dire che già la copertina di questo libro mi aveva ispirato e infatti non sono rimasta affatto delusa.


Tutta la storia si svolge ad Arcola, un paesino della Liguria caratterizzato da un tipico borgo che viene descritto talmente bene che viene voglia di andare a visitarlo. Valentina, la nostra protagonista, ne rimane affascinata e decide di trasferirsi in questo posto tranquillo per poter lavorare ad una ricerca sull'uso di alcune piante nella farmaceutica moderna. Prende in affitto una piccola casa che la attira particolarmente pensando di restarci solo per un breve periodo, ma poi iniziano a succedere delle cose strane che inizialmente la terrorizzano. In quel periodo conoscerà una signora anziana di nome Vanda che tutti tengono a distanza perchè considerata "pazza", ma Valentina, invece, inizierà a frequentarla sempre più perchè solo lei potrà capire quello che sta passando.

Vi consiglio di leggere questo libro che si legge tutto d'un fiato perchè la storia è intensa, coinvolgente e appassionante; i capitoli sono ben divisi e mai troppo lunghi, cosa che io apprezzo molto, e ciò che dà un maggior ritmo alle vicende è anche l'alternarsi della storia su due piani temporali, il presente (2010) e il passato (1322-1339). Inoltre, l'amore dell'autrice per la sua terra si sente profondamente oltre che per le accurate descrizioni dei luoghi anche per le tradizioni citate; alla fine del libro è stata inserita un'appendice con le ricette preparate da Valentina che sono piatti tipici della cucina del paese dell'autrice.



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