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sabato 12 maggio 2018

Recensione "Non è la fine del mondo" di Alessia Gazzola



Titolo: Non è la fine del mondo
Autore: Alessia Gazzola
Editore: Feltrinelli
Pagine: 219
Anno: 2017








Perchè ho acquistato "Non è la fine del mondo"?
Semplice... perchè l'anno scorso ho visto in tv la serie "l'allieva" che mi era piaciuta tantissimo poi ho scoperto che era ispirata al libro omonimo scritto da Alessia Gazzola e ho iniziato a desiderare disperatamente i libri della serie. Il problema è sorto nel momento in cui mi sono resa conto che i libri erano un pò troppi ed avendo già una miriade di libri da leggere e serie infinite da completare ho lasciato perdere (con mio grande dispiacere ovvio! se qualcuno volesse regalarmeli sarei molto felice xD). E, insomma, per compensare questa mancanza ho deciso di acquistare Non è la fine del mondo, altro libro dell'Autrice, sperando di ritrovare la stessa atmosfera leggera, ironica e accattivante.

A parte questo infinito preambolo di cui probabilmente non importa niente a nessuno, il libro si apre con una bellissima citazione di Ernesto Che Guevara: 


"E se vale la pena rischiare, io mi gioco anche l'ultimo frammento di cuore"

per poi proseguire con una sorta di introduzione che devo assolutamente riportarvi perchè, a mio parere, è stato un esordio perfetto, ma soprattutto perchè da qui si capisce subito lo stile della Gazzola e il tono su cui verterà l'opera.

"Un giorno di qualche mese fa, nello stesso giorno, un mascalzone mi scippò per strada e un temporale fulminò la parabola annullando per tutta la sera il segnale di Sky.
Recuperai il portafoglio perchè era vuoto e il ladro non sapeva che farsene, ma cadendo mi sono rotta il mignolo della mano sinistra. In quella circostanza ho appreso che, pur essendo in sè il mignolo un dito abbastanza inutile, quando si rompe fa un male cane.
E forse, quel giorno, ne ho dette troppe sulla sfortuna e mi sono chiamata addosso un anatema molto più forte, come se la sorte volesse insegnarmi che bisogna lamentarsi solo quando ce n'è vera ragione.
Quel giorno che mi è parso così tremendo non era poi la fine del mondo.
Quella sarebbe arrivata dopo.
Mi chiamo Emma De Tessent, e questa è la mia storia."


Emma De Tessent ha trent'anni, è laureata a pieni voti e di lavoro fa la stagista o meglio la "tenace stagista". Lavora alla Fairmont Holding Italia, una filiale della casa di produzione cinematografica americana, dove aveva iniziato con uno stage, ma il suo contratto continua ad essere rinnovato da tre anni sempre allo stesso modo. Questo durerà ancora per poco secondo Emma perchè ormai ha un obiettivo, sa cosa vuole fare e ha iniziato una trattativa segreta, che se riuscirà a portare a termine le farà avere un enorme successo, con Tameyoshi Tessai, scrittore italo-giapponese, per l'acquisizione dei diritti del suo bestseller, Tenebre di bellezza, per una trasposizione cinematografica.
Ma, improvvisamente, Emma viene licenziata.



Il tema è estremamente attuale, quindi potete immaginare come si sia sentita a questo punto Emma, confusa e infelice, ma il peggio doveva ancora arrivare. Perchè Emma aveva un sogno, un sogno che non aveva nulla a che fare con il suo lavoro, ma che non voglio svelarvi perchè non amo spoilerarvi troppo. Ed è proprio quel suo fantastico sogno che vede spegnersi poco dopo. E questa è sicuramente la cosa peggiore che può capitare, perchè i sogni ci aiutano a vivere, ad andare avanti anche nei momenti più bui della nostra vita.

La cosa che più mi ha colpito di quest'opera è stato lo spirito di sopravvivenza. Grazie a questo Emma riuscirà a reinventarsi, a non mollare, a provare cose nuove che non pensava minimamente di poter fare un giorno. Conoscerà nuove persone, si metterà più volte in discussione e alla fine si abbandonerà a un lavoro completamente lontano dai suoi standard o tornerà nel mondo della produzione cinematografica? E Tameyoshi Tessai che fine ha fatto in tutto questo? E il suo magnifico sogno è davvero perso per sempre?

Le risposte ovviamente le troverete leggendo il libro dove conoscerete anche la famiglia di Emma, sua madre e i suoi misteriosi segreti, la sua perfetta sorella sposata che andrà in crisi e le sue sagge nipoti.

Tornando ai motivi per cui ho acquistato "Non è la fine del mondo", effettivamente ho ritrovato al suo interno tutto quello che inizialmente cercavo, ma non posso dire che mi abbia colpito al punto tale da affermare "è una lettura che dovete assolutamente recuperare". Semplicemente posso dirvi che è senza ombra di dubbio un libro carino, ben scritto, ironico, leggero, perfetto magari per l'estate, da leggere sotto l'ombrellone ed è sicuramente il libro ideale per voi se state passando un brutto periodo! 




venerdì 11 maggio 2018

Punteggi Aprile - #7ragazze1bookchallenge


Buongiorno ragazzi!

Ecco finalmente i punteggi del mese di Aprile

per la challenge #7ragazze1bookchallenge




LISTA


  

Kikka Sole      2 punti

Patrizia Padovani      5 punti

Cristina (kris.refo)      8 punti

Debbyna       1 punto

Riccarda Monda      8 punti

Angela Porciani      2 punti

Manu Manuela      4 punti

Milena Porro       3 punti

Emanuela Brancato      1 punto

Lettrice_confusa      5 punti

Librieamore_     3 punti

Emily portolibresco     2 punti

Giulia Guzzon      3 punti

Monica mylu       8 punti

Booksmyescape    2 punti

Marta.lu     3 punti



Per partecipare alla nostra bookchallenge potete lasciare un commento qui sotto,

contattarmi sul mio profilo instagram

o scriverci sul nostro gruppo facebook!


Qui trovate il regolamento: BookChallenge 2018


martedì 8 maggio 2018

Recensione "Trasformazione di un dolore" di Letizia Casuscelli



Titolo: Trasformazione di un dolore
Autore: Letizia Casuscelli
Editore: Kimerik
Pagine: 245
Anno: 2015









"Trasformazione di un dolore" è il romanzo d'esordio di Letizia Casuscelli in cui si vuole raccontare una fiaba ma in una versione completamente moderna, caratterizzata da un'ambientazione e da un susseguirsi di eventi fuori dal comune.

Tutto inizia una sera di novembre quando la nostra protagonista ha la sensazione che la stanza stia ruotando intorno a lei. La sensazione di angoscia e di vuoto la convincono a chiamare qualcuno e così dopo pochi minuti si ritrova a casa della sorella a raccontare il senso del suo malessere. Nessuno sembra crederle, anche quando succederanno altri piccoli "inconvenienti", come il bloccarsi e il non riuscire ad attraversare o il non riuscire a guidare. Inizieranno visite su visite, ricoveri su ricoveri, ma nessuno sembra prenderla sul serio, pare che lei non abbia nulla, solo un medico crederà in lei dal primo istante e la sosterrà in questo lungo calvario in cui sembra non esserci soluzione.



La protagonista di questo racconto è una donna forte e indipendente che sembra avere tutto, è una donna serena, con una vita piena. E' circondata da una famiglia calorosa e sempre presente, ha un figlio con cui costruirà un rapporto sempre più forte, ha un lavoro che la soddisfa ed è attiva anche nel volontariato. L'unica cosa che le manca è l'amore, ma non è una cosa per la quale si dispera.
Questa sua vita appagante viene improvvisamente messa sotto sopra dalla sofferenza. Inizia a cambiare qualcosa in lei, inizia a sentirsi limitata e non più indipendente come ha sempre voluto essere. E la cosa più stressante è che la maggior parte della gente pensa che lei sia pazza. Il pensiero comune è quello di una donna con qualche problema di tipo psicologico che non vuole ammettere e che si rifiuta di accettare.

Devo dire che anch'io ad un certo punto ho iniziato a pensarla in questo modo e non mi aspettavo assolutamente quel tipo di finale che mi ha lasciata completamente spiazzata. Non posso espormi più di tanto per non rovinarvi la storia, ma posso dirvi che sono rimasta molto colpita dalla conclusione, forse perchè non ho mai approfondito il problema. 

Altra cosa che mi ha colpito è il modo di porsi dell'Autrice nei confronti di alcune persone o meglio del personale medico attraverso i suoi personaggi. Viene fatta una bella critica al sistema ospedaliero con cui mi trovo perfettamente d'accordo e penso proprio che in diverse parti l'Autrice abbia inserito vissuti reali della sua esistenza.